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Adolescenti in tribunale per deepfake immorali

Due giovani della Florida finiscono a processo per aver diffuso immagini AI di nudo non consensuali dei loro pari.

La frontiera digitale si è trasformata in un campo minato etico e legale, in cui anche i più giovani possono incappare in conseguenze giudiziarie gravi. È il caso di due adolescenti di Miami accusati di aver generato e diffuso immagini di nudo false di altri studenti, dando vita a una vicenda giuridica senza precedenti che tocca temi delicati quali la cybersecurity, la privacy e l’incidenza delle leggi sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale (AI).

Questi minori hanno impiegato un’app di intelligenza artificiale per creare fotografie esplicite, visivamente autentiche ma falsificate, dei loro coetanei. L’atto ha innescato uno scenario di conseguenze penali sotto la lente di una normativa statale in Florida, entrata in vigore nel 2022, che prevede sanzioni specifiche per la distribuzione di tale genere di materiale senza il permesso delle persone ritratte. Si tratta del primo processo penale per un fatto del genere nella storia giuridica.

Dopo la sospensione scolastica di uno degli accusati operata dalla Pinecrest Cove Academy di Miami, gli eventi hanno preso una piega drammatica con l’arresto dei giovani, imputati per divulgazione di materiale indecente. Le famiglie delle vittime, devastate, hanno sollecitato ulteriori misure disciplinari, inclusa l’espulsione. Eppure, nonostante la portata del crimine, si leva un coro di voci legali a favore di sentenze che mirino più alla deterrenza che alla punizione punitiva, a causa della giovanissima età degli imputati.

Pochi stati americani hanno norme che regolano espressamente la creazione di immagini private attraverso l’AI. La lacuna normativa su scala nazionale si manifesta in situazioni come quella indagata dal dipartimento di polizia di Beverly Hills, che rispecchia il caso di Miami ma non trova riscontro in leggi specifiche relative ai deepfake.

Sul piano sociale, il fenomeno degli “deepfake” tocca anche il mondo dello spettacolo, come mostrato dal caso delle immagini manipolate di Taylor Swift che hanno inondato una nota piattaforma social, portando alla restrizione delle ricerche legate alla celebrità per contrastare la diffusione di contenuti inappropriati.

La vicenda di Miami esemplifica la necessità di aggiornare il corpus giuridico e di politiche preventive specifiche, per corridoi più sicuri nell’era digitale. Allo stesso tempo, incoraggia una riflessione urgente sul ruolo dell’educazione digitale nell’armamentario dei giovani, per navigare con consapevolezza in un ambiente virtuale sempre più labile nella distinzione fra realtà e finzione.