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UE contro i deepfake: misure contro la disinformazione

L’UE sollecita misure decisive delle piattaforme online per identificare i deepfake in vista delle elezioni.

In vista delle elezioni europee, l’UE alza il tiro nella sua battaglia contro la disinformazione, chiamando in causa le grandi piattaforme online per un’azione concreta contro i deepfake. Non più solo un avviso, ma una raccomandazione pressante che punta a imporre alle entità digitali più influenti, come TikTok, Facebook e Instagram, la responsabilità di discernere e marcare “chiaramente” i contenuti artificiali generati da algoritmi avanzati.

Il Digital Services Act (DSA), un nuovo regolamento europeo già attivo da febbraio, prevede sanzioni severissime per le piattaforme che non adeguano la propria operatività alle nuove disposizioni. Il contesto globale, permeato da tentativi sempre più sofisticati di influenzare l’opinione pubblica e di manipolare le masse – con la Russia spesso additata come promotrice di false informazioni tramite i social – esige misure di rafforzamento delle politiche interne.

Alle porte delle elezioni, l’organo europeo esorta i social network e i motori di ricerca a fondare team specializzati, a rafforzare internamente le procedure di veridicità e a promuovere strategie ed educativi societalmente responsabili contro le manipolazioni AI, inclusa l’etichettatura trasparente di questi contenuti.

Il campo d’azione del DSA si estende a 22 piattaforme di vasta portata, comprendente giganti del calibro di TikTok, Facebook, Instagram, Snapchat, piattaforme di condivisione come YouTube, motori di ricerca tra cui Google e Bing e l’enciclopedia liberamente consultabile Wikipedia.

Queste direttrici non si fermano alla lotta alla disinformazione, ma appellano anche alla promozione di informazioni ufficiali relative ai processi elettorali e all’attuazione di progetti per l’educazione mediatica. Per quanto riguarda la pubblicità politica, questa deve essere inequivocabilmente demarcata e riconoscibile.

L’Europa si posiziona così in prima linea nella tutela della propria integrità democratica, con il commissario europeo al Digitale, Thierry Breton, a enfatizzare l’importanza di un continente che si dota di strumenti legislativi anti disinformazione, preservando allo stesso tempo la privacy e la libertà di espressione.

Le linee guida delineate rappresentano le best practices esistenti per l’approccio ai rischi legati ai processi elettorali, e individuano i DSA come strumenti di verifica per le piattaforme digitale, che dovranno mostrare di aver adottato provvedimenti preventivi ed efficaci.

Ulteriori investigazioni e possibili sanzioni pecuniarie fino al 6% del fatturato annuo minacciano le entità che trasgrediscono i nuovi standard, con il rischio di vedersi interdetto del tutto l’operatività nel territorio europeo in caso di violazioni gravi e ripetute. Alfine, un’imminente simulazione di stress test è prevista nei prossimi mesi per valutare la resilienza e l’efficacia delle misure adottate.

In conclusione, l’Unione Europea sta attivando tutti i suoi strumenti normativi per garantire processi elettorali non contaminati da manipolazioni digitali, ponendo le grandi piattaforme come guardiani di una verità autenticata, nella speranza di un esito elettorale limpido e conforme alla reale volontà popolare.