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Starlink come Baluardo contro l’Isolamento Digitale

Esploriamo le potenzialità di Starlink nel combattere il divario digitale in Italia, un invito all’azione di Marco Bussone.

Il divario digitale, quell’abisso tecnologico che separa le aree urbane ben connesse dagli angoli più remoti ed isolati del nostro paese, rappresenta una delle grandi sfide del XXI secolo. Angelo custode di queste aree spesso dimenticate, l’Unione nazionale Comuni Comunità Enti montani (Uncem), presieduta da Marco Bussone, si è fatta promotrice di un ambizioso progetto: portare la connettività di Starlink negli angoli più impervi d’Italia.

La proposta di Bussone non si sottrae all’interesse nazionale. Parliamo infatti di un’approssimativa quantità di 1200 comuni che lottano con la scarsità di accesso alla rete e la mancanza di infrastrutture, realtà in cui la vision futuristica di Elon Musk potrebbe trovare terreno fertile per un’utopica rivoluzione digitale.

Non è mistero che l’ambizione di Musk e la sua flotta di satelliti si propongano di garantire una copertura internet globale, snodando la rete anche nelle maglie più sottili della geografia mondiale. Questo intento, se messo in pratica nelle nostre aree montane e negli agglomerati lontani dai centri nevralgici, potrebbe significare un salto qualitativo epocale nella lotta alla disparità digitale.

Il lavoro di mappatura svolto da Uncem sottolinea senza mezzi termini il bisogno di una copertura di qualità, un grido di aiuto che sembra trovare risposta nell’offerta di Starlink. Benché i costi iniziali possano apparire proibitivi, la riduzione delle tariffe di tale servizio lascia intravedere una possibilità concreta di integrazione nel tessuto connettivo italiano.

Anche se Marco Bussone guarda con un occhio attento al progresso e all’innovazione tecnologica, affida alla sua missiva a Elon Musk una richiesta pervasa da un forte senso di tutela: l’auspicio è che i satelliti non solo alimentino il bioma digitale ma rispettino e valorizzino la storia e la cultura di quei comuni in bilico tra l’avanguardia e l’oblìo digitale.

La progettazione di un futuro tecnologico accessibile per tutti e in ogni luogo non può prescindere dalla conservazione delle radici culturali e dal rispetto degli equilibri ambientali. Starlink potrebbe non rappresentare solo il vettore di una rivoluzione digitale ma anche il simbolo di un nuovo patto socio-tecnologico, un’inclusione tecnologica intelligente che possa fiorire nel rispetto delle diversità territoriali.