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Settembre, il picco delle nascite: l’Italia e il fenomeno

Il mese di settembre segna il punto più alto per la natalità in Italia. Scopri il fenomeno e le sue causa, oltre alla situazione demografica attuale.

La tendenza demografica italiana evidenzia un dato curioso ma oramai costante: settembre si afferma come il mese con il maggior numero di nascite. Questa statistica, che emerge da un’analisi dei dati forniti dall’Istat, diviene ancor più rilevante se inserita in un contesto generale di calo delle nascite nel Paese.

Il calo della natalità in Italia rappresenta una questione critica: le nascite hanno subito un decremento dell’1,7% rispetto all’anno precedente, mostrando come il trend negativo della popolazione non accenni a rialzarsi. In particolare, nel 2023 il declino è proseguito con 3.500 nascite in meno nei primi sei mesi rispetto allo stesso periodo del 2022. Un dato che si inscrive in un ampio fenomeno demografico: lo squilibrio generazionale, dove si osserva una proporzione di 5,6 anziani su ogni bambino con meno di sei anni.

Un altro aspetto riguarda l’età media in cui si diventa genitori, incrementata nel tempo: se nel 1995 le donne diventavano madri per la prima volta intorno ai 28 anni, oggi la soglia si è spostata a 32,4 anni di età media. Nonostante questa tendenza all’età più matura per la maternità, settembre resta saldo come mese di punta per il concepimento, un dato attribuibile probabilmente al periodo delle festività natalizie, che si colloca esattamente nove mesi prima.

Analizzando le statistiche, è emerso che i mesi con la minore quantità di nascite sono stati aprile per il 2019 e il 2020, e febbraio per il 2021. Ciò dimostra che la distribuzione delle nascite nel corso dell’anno non è uniforme ma segue dei chiari andamenti stagionali.

Gli apporti demografici derivanti dalle popolazioni straniere giocano un ruolo significativo nel contenere il fenomeno della denatalità. Ad esempio, nel 2022, i neonati aventi almeno un genitore straniero hanno rappresentato il 20,9% del totale delle nascite, con un tasso di fecondità delle donne straniere a quota 1,87 contro l’1,18 delle donne italiane. L’Emilia Romagna si pone al primo posto in Italia per la natalità di bambini con genitori stranieri, con il 21,8% dei neonati del 2022.

Per quanto concerne i nomi preferiti dagli italiani, nel 2022 i più scelti per i maschietti sono stati Leonardo, Francesco e Tommaso, mentre per le femminucce Sofia, Aurora e Giulia. Interessante notare che le famiglie di origine rumena ed albanese tendono a preferire nomi italiani, al contrario delle famiglie marocchine, che spesso scelgono nomi tradizionali del proprio Paese.

Questi dati, dunque, ci forniscono una fotografia aggiornata della situazione demografica italiana, mostrando come fenomeni socioculturali, come il periodo delle festività, possano incidere sensibilmente sulla natalità.