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Sanzione Antitrust di 18 milioni di euro a sei compagnie di autonoleggio per clausole contrattuali oppressive

Sei noti operatori di autonoleggio raggiunti da una sanzione Antitrust di oltre 18 milioni di euro a causa di clausole contrattuali considerate oppressive. Scopriamo di più.

L’Autorità per garantire la concorrenza e il mercato è intervenuta con severità nei confronti di 6 aziende di autonoleggio, comminando multe per un totale che supera i 18 milioni di euro. Le società interessate dalla sanzione sono Avis Budget Italia S.p.A., Hertz Italiana S.r.l., Centauro Rent a Car Italy S.r.l., Green Motion Italia S.r.l., Noleggiare S.r.l. e Drivalia Leasys Rent S.p.A.

Il motivo della sanzione risiede in una controversa clausola contrattuale che le società avevano inclusi nei loro contratti e riprodotto sui loro siti ufficiali. Tale clausola prevedeva l’obbligo, per il cliente, di pagare un importo forfettario (notevolmente chiamato “fee”) per il processo amministrativo legato a qualsiasi multa stradale o all’omissione del pagamento delle tariffe di parcheggio o pedaggio durante il periodo di noleggio.

Questo “fee” aggiuntivo viene addebitato indipendentemente dalla qualifica utilizzata da ogni singola società (come “penale” o “corrispettivo per servizio”); tuttavia, tale fee non è giustificato. Le aziende di noleggio infatti devono unicamente inoltrare all’ente accertatore dell’infrazione i dati identificativi del contraente. Mutando la prospettiva, non esiste alcuna variazione nell’assurdità di questa “fee”, sia per quanto riguarda l’importo specifico applicato dall’azienda, sia riguardo al fatto che sia automaticamente addebitata sulla carta di credito del consumatore a seguito di pre-autorizzazione al momento della stipulazione del contratto di noleggio.

Avendo confermato l’oppressività della clausola, ogni società è ora obbligata a condividere un estratto della decisione sui propri siti web aziendali. Inoltre, a partire dal 1° febbraio 2022, grazie all’entrata in vigore di nuove autorità sanzionatorie relative alle clausole oppressive assegnate all’Autorità – alla luce della legge n. 238/2021 e del D. Lgs. n. 26/2023 – a ciascuna azienda è stato ordinato di eliminare la controversa clausola dai propri contratti, oltre all’obbligo di pagare una multa amministrativa.