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Rafforzamento della tutela degli investitori grazie al nuovo decreto criptovalute

Il nuovo decreto criptovalute approvato in Italia rende il mercato più sicuro per gli investitori grazie a nuove normative e sanzioni.

Recentemente, il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto legge volto a stabilire una normativa chiara e dettagliata per il mercato delle criptovalute, coprendo aspetti come emissione, diffusione e autorizzazioni operative. Il decreto, proposto da Raffaele Fitto, Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, e Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’economia e delle finanze, rappresenta un passo significativo nel recepimento del Regolamento Europeo MiCA (Markets in Crypto-Assets), il quale entrerà in vigore il 20 giugno 2025 in tutta l’Unione Europea.

Il MiCA rappresenta una novità fondamentale nel contesto giuridico europeo, essendo il primo quadro normativo completo per il settore delle criptovalute. In Italia, la Banca d’Italia e la Commissione nazionale per le società e la borsa (CONSOB) sono state designate come autorità competenti per esercitare poteri di autorizzazione, vigilanza e sanzioni secondo quanto previsto dal regolamento.

Abbiamo chiesto a Gianluca Duretto, esperto Fintech e docente presso la UNINT di Roma, di illustrarci nel dettaglio i contenuti del decreto e i principali punti del MiCA. Secondo Duretto, il decreto italiano non solo recepisce il regolamento europeo, ma introduce anche sanzioni severe per chi viola le norme, rafforzando ulteriormente le tutele per gli investitori in cripto-attività.

Duretto ha evidenziato che le sanzioni previste dal decreto includono la reclusione da sei mesi a quattro anni e multe che vanno da 2.066 a 10.329 euro per coloro che violano specifiche disposizioni del MiCA. Le due principali categorie soggette a tali regolamenti sono gli “emittenti specializzati di token collegati ad attività” e i “prestatori specializzati di servizi per le cripto-attività”. La Banca d’Italia e la CONSOB dispongono dei poteri per autorizzare o revocare le autorizzazioni per l’emissione e l’offerta pubblica di questi token.

Il capitolo riguardante le sanzioni penali è particolarmente rilevante: l’articolo 30 del decreto prevede sanzioni penali severe per chi agisce in contrasto con le norme comunitarie, inclusa la reclusione e le multe salate. Inoltre, per le persone giuridiche le sanzioni amministrative possono arrivare fino a 5 milioni di euro, o al 12,5% del fatturato totale annuo.

L’articolo 33 del decreto si occupa dell’abuso e della comunicazione illecita di informazioni privilegiate e della manipolazione del mercato, prevedendo sanzioni amministrative pecuniarie fino a 5 milioni di euro per chi viola tali disposizioni. Sono previste anche sanzioni per l’omessa collaborazione durante indagini specifiche.

Duretto ha sollevato un quesito interessante: con una tutela così forte per gli investitori in criptovalute, come quella ora presente in Italia, si sarebbe potuto evitare il fallimento multimiliardario di realtà come FTX negli Stati Uniti?

Obiettivi e benefici del Regolamento MiCA

Il MiCA introduce, tra le altre cose, specifici obblighi di trasparenza e informativa per gli emittenti di cripto-attività e per i prestatori di servizi di criptovalute, con l’obiettivo di proteggere gli investitori. Questi obblighi includono la pubblicazione di documentazione specifica, come il white paper di ogni cripto attività, e la necessità per gli emittenti di avere una sede legale nell’Unione Europea e ottenere le autorizzazioni necessarie.

Duretto ha sottolineato che, secondo il MiCA, le autorità nazionali hanno poteri di attuazione e sanzione, simili a quelli delle attività finanziarie tradizionali, garantendo così una supervisione efficace del mercato.

Il nuovo decreto rappresenta quindi un importante avanzamento verso un mercato delle criptovalute più sicuro e regolamentato, proteggendo i numerosi investitori italiani, che secondo una recente ricerca dell’Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano, sono concentrati soprattutto tra i giovani e le persone con redditi più elevati.

Riferimenti