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Papa Francesco chiede un trattato etico globale sull’Intelligenza Artificiale al G7

Il Papa al G7 pugliese invita i leader mondiali a curarsi dei rischi dell’AI con un trattato etico globale.

Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale (AI) ha registrato un progresso esponenziale, diventando una tecnologia sempre più presente nella vita quotidiana. Tuttavia, questo rapido sviluppo è accompagnato da preoccupazioni crescenti sui potenziali rischi e abusi. Papa Francesco, da sempre sensibile alle tematiche sociali e morali, ha deciso di affrontare la questione rivolgendosi direttamente ai leader mondiali riuniti al G7 in Puglia. Ha lanciato un appello per un trattato internazionale che disciplini l’AI e ne garantisca un uso etico.

Durante il suo intervento, il Papa ha sottolineato che l’AI, per quanto possa portare benefici notevoli, senza un adeguato controllo rischia di diventare uno strumento pericoloso. “L’AI deve essere sviluppata e utilizzata in modo tale da rispettare i diritti umani fondamentali, promuovere la pace e prevenire la disinformazione, la discriminazione e altre forme di abuso,” ha dichiarato Francesco. Le sue parole riflettono una preoccupazione per le implicazioni sociali ed etiche di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale generativa, che attraverso modelli come ChatGPT, è in grado di simulare comportamenti umani in modo impressionante.

Francesco ha già esposto in passato le sue preoccupazioni riguardo all’AI, utilizzando anche il suo messaggio di pace annuale per chiedere un regime di regolamentazione internazionale. La sua posizione è chiara: una tecnologia priva di valori umani come la compassione e la misericordia può diventare troppo pericolosa. Il Papa ha inoltre evidenziato come l’AI generativa possa finire per potenziare la disinformazione o creare pregiudizi algoritmici che portano a discriminazioni e perdita di posti di lavoro.

Il premier italiano Giorgia Meloni ha invitato Papa Francesco al G7, riconoscendo il potere della sua figura iconica nel porre l’accento sulle questioni etiche che circondano l’AI. La presenza del Papa ha portato un livello di gravitas e ha richiamato l’attenzione globale sulla necessità di affrontare queste sfide in modo collettivo e con urgenza.

Alla sua partecipazione al G7, il Papa ha espresso la speranza che i leader mondiali possano mettere da parte gli interessi individuali per lavorare insieme verso la creazione di normative comuni che guidino l’uso etico dell’AI. Francesco ha ricordato che durante il vertice di Gleneagles del 2005, l’impatto della partecipazione di celebrità nel promuovere cause umanitarie è stato significativo. Gli ha fatto eco John Kirton, politologo dell’Università di Toronto, sottolineando l’unicità della posizione morale e della popolarità del Papa nella spinta verso un cambiamento significativo.

Allo stesso tempo, non si può ignorare che i membri del G7 sono già attivamente coinvolti nelle discussioni e nella regolamentazione dell’AI. Il Giappone ha inaugurato il “Processo di Hiroshima” per stabilire principi guida sull’AI, mentre l’Unione Europea sta introducendo l’AI Act, una delle leggi più ambiziose in questo campo. Anche gli Stati Uniti, con un ordine esecutivo firmato dal presidente Joe Biden, stanno lavorando per creare norme più severe contro i potenziali abusi dell’AI. Anche le autorità antitrust stanno monitorando colossi del settore come Microsoft, Amazon e OpenAI per garantire che non soffochino la concorrenza e rispettino le normative.

Infine, Francesco ha anche avuto incontri bilaterali a margine del G7 con diversi leader mondiali, tra cui Volodymyr Zelensky, Joe Biden, Emmanuel Macron e altri, per discutere ulteriormente delle implicazioni globali dell’AI e dell’importanza di stabilire un consenso globale su come gestire questa potente tecnologia.