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OpenAI e le accuse di limitare la libertà di denuncia dei dipendenti

Le recenti accuse mosse contro OpenAI riguardano accordi con i dipendenti che limiterebbero la loro capacità di denunciare abusi inerenti all’AI.

Negli ultimi tempi, OpenAI è stata oggetto di numerose polemiche a seguito delle rivelazioni fatte da whistleblower che hanno inoltrato alla SEC una lettera nella quale denunciano l’imposizione di accordi “restrittivi” che impediscono ai dipendenti di segnalare criticità legate ai progetti di intelligenza artificiale. Questa denuncia arriva in un momento già delicato per l’azienda, visto che di recente società come Microsoft e Apple hanno lasciato il suo consiglio di amministrazione.

Secondo la lettera, ottenuta e pubblicata online dal Washington Post, OpenAI è accusata di aver violato normative della SEC che proteggono i diritti dei dipendenti di denunciare alle autorità federali senza subire ritorsioni. Tra le presunte violazioni vi sarebbe l’obbligo per i dipendenti di firmare accordi di non divulgazione che non prevedono eccezioni per la segnalazione di violazioni alla SEC. Inoltre, tali accordi richiederebbero il consenso aziendale prima di poter condividere informazioni riservate.

Nella lettera inviata alla SEC, i whistleblower chiedono che vengano adottate “misure rapide e aggressive” per far rispettare le regole che OpenAI avrebbe violato. Una delle accuse più gravi è rappresentata dall’obbligo per i dipendenti di rinunciare a compensi previsti dal Congresso per incentivare la segnalazione e fornire supporto finanziario ai whistleblower.

Le risposte di OpenAI alle accuse

In una dichiarazione rilasciata al Washington Post, la portavoce di OpenAI, Hannah Wong, ha affermato che la politica aziendale sui whistleblower tutela i diritti dei dipendenti a fare divulgazioni protette. Ha inoltre sottolineato che l’azienda ha apportato “importanti modifiche” ai suoi documenti per eliminare i termini di non denigrazione. OpenAI aveva già dichiarato in precedenza di aver rivisto questi accordi, a seguito di accuse sollevate in primavera, che suggerivano ritorsioni contro dipendenti che non avessero firmato accordi di riservatezza al momento delle loro dimissioni.

Sebbene la SEC abbia risposto alla denuncia, non sono ancora chiari i dettagli delle misure che potrebbero essere adottate. I whistleblower hanno enfatizzato l’importanza dell’azione della SEC, non tanto per osteggiare OpenAI, quanto per lanciare un segnale forte all’intera comunità tecnologica. Questo per ribadire che le violazioni dei diritti dei dipendenti e degli investitori nel segnalare illeciti non saranno tollerate.

Molti osservatori sottolineano come questa situazione metta in evidenza le tensioni esistenti all’interno dell’industria dell’intelligenza artificiale. Da un lato, vi è la necessità di sviluppare tecnologie avanzate in modo rapido ed efficiente. Dall’altro, vi è il bisogno fondamentale di garantire che queste tecnologie siano sviluppate e implementate in modo etico e responsabile, rispettando i diritti e le tutele dei lavoratori.