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Meta sospende l’uso dei dati degli utenti europei per addestrare l’AI

Meta interrompe l’uso dei dati utenti su Facebook e Instagram per addestrare l’AI, adeguandosi alle normative GDPR dell’UE e del Regno Unito.

Meta ha deciso di sospendere i suoi piani per utilizzare i dati personali degli utenti su Facebook e Instagram per addestrare i suoi sistemi di intelligenza artificiale nell’Unione Europea e nel Regno Unito. Questa decisione segue la denuncia presentata dalla Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC), che ha espresso preoccupazioni riguardo alla conformità di tali pratiche con le normative GDPR.

Non è solo l’Unione Europea a intervenire. Anche l’Information Commissioner’s Office (ICO) del Regno Unito ha richiesto a Meta di mettere in pausa i suoi piani fino a quando non verranno affrontate le preoccupazioni sollevate. Il DPC ha accolto positivamente questa decisione, affermando che proteggere i dati condivisi degli utenti europei è una priorità. Meta, in realtà, aveva già iniziato a utilizzare i contenuti generati dagli utenti in altri mercati, come gli Stati Uniti.

Il ruolo delle normative GDPR

Le normative GDPR sono uno degli ostacoli principali per le aziende che cercano di migliorare i propri sistemi di intelligenza artificiale attraverso i contenuti generati dagli utenti (UGC). Recentemente, Meta aveva notificato agli utenti un cambiamento nella politica sulla privacy, indicando che avrebbe iniziato a utilizzare contenuti pubblici su Facebook e Instagram per addestrare la sua intelligenza artificiale. Questo includeva commenti, interazioni con aziende, aggiornamenti di stato e foto.

L’azienda ha sostenuto che questa modifica fosse necessaria per riflettere la diversità linguistica e culturale delle persone. Tuttavia, tali piani hanno sollevato critiche, specialmente da parte dell’organizzazione no-profit NOYB, che ha presentato 11 reclami in vari paesi dell’UE, contestando diverse violazioni del GDPR da parte di Meta, in particolare sul tema dell’opt-in rispetto all’opt-out.

Le notifiche agli utenti

Per informare gli utenti delle imminenti modifiche, Meta ha inviato più di 2 miliardi di notifiche. Tuttavia, queste notifiche non erano posizionate in modo prominente nei feed degli utenti, rendendo facile perderle. Inoltre, gli utenti non potevano semplicemente rifiutare l’uso dei propri dati; dovevano compilare un modulo di opposizione, che Meta poteva accettare o rifiutare a sua discrezione.

Comunicazione e trasparenza

Meta ha giustificato questo approccio affermando che la base legale degli “interessi legittimi” è il metodo più appropriato per elaborare i dati pubblici su larga scala, nel rispetto dei diritti delle persone. Tuttavia, molti sostengono che il processo di obiezione sia eccessivamente complesso e non trasparente.

Nella sua dichiarazione, Stefano Fratta, direttore globale per la politica sulla privacy di Meta, ha espresso delusione per la richiesta del DPC di sospendere i piani, sostenendo che ciò rappresenti un passo indietro per l’innovazione europea e la concorrenza nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Fratta ha sottolineato che Meta rimane fortemente convinta che il suo approccio sia conforme alle leggi e ai regolamenti europei.

Futuro dell’AI e regolamentazione

Nonostante questa battuta d’arresto, Meta probabilmente cercherà modi alternativi per continuare a sviluppare la sua intelligenza artificiale, collaborando con le autorità europee e del Regno Unito per trovare soluzioni conformi. Stephen Almond, direttore esecutivo dell’ICO per il rischio normativo, ha dichiarato che è fondamentale garantire che il pubblico abbia fiducia che i suoi diritti alla privacy siano rispettati. L’ICO continuerà a monitorare i principali sviluppatori di intelligenza artificiale, inclusa Meta, per assicurare che vengano adottate misure di salvaguardia adeguate.