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Malagestione Pnrr, l’allarme della Corte dei Conti

Alla luce di evidenze sconcertanti, la Corte dei Conti segnala grave malagestione dei fondi Pnrr.

La recente relazione del procuratore generale della Corte dei Conti, Pio Silvestri, ha rivelato una situazione preoccupante: gravi irregolarità nell’utilizzo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, alla presenza del presidente Sergio Mattarella e del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, è stato messo in evidenza uno scenario di indebita percezione e scarsa correttezza nel maneggiare risorse economiche significative.

Non si può passare sotto silenzio la denuncia della magistratura contabile, secondo cui gran parte delle criticità rilevate riguardano progetti realizzati in modo non conforme ai piani originali o addirittura opere mai iniziate. Questo genere di condotte non solo mette a rischio la trasparenza del processo di utilizzo dei fondi europei destinati all’Italia, ma anche la stessa efficacia degli interventi previsti dal Pnrr.

Stando alle parole di Silvestri, sarebbero già numerose le segnalazioni di irregolarità pervenute alla Corte dei Conti, che rispecchiano un trend inquietante nel mancato rispetto delle linee guida impartite nell’utilizzo dei fondi. Tale imprudenza nelle gestioni finanziarie, secondo l’autorità giudiziale, riguarda anche il Reddito di Cittadinanza, un altro settore critico per il bilancio dello Stato.

Si assiste pertanto ad un allarmante divario tra le programmazioni illustrate e la realtà dei fatti, in cui ritardi e non conformità diventano ormai la norma. Guido Carlino, presidente della Corte dei Conti, rileva con preoccupazione la necessità di monitorare costantemente l’attuazione del Pnrr, ribadendo l’importanza di un sano e coscienzioso bilancio delle spese e di un ritorno stabile al rapporto debito-Pil. Questo è essenziale per ripristinare equilibrio e affidabilità nelle finanze pubbliche italiane.

Lo sperpero di fondi pubblici mina alla base la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, ed è fondamentale che vengano adottate misure drastiche ed efficaci per arginare ulteriori abusi. Inizia così una sfida contro l’orologio, in cui si cerca di recuperare non solo il capitale dissipato, ma anche la stima degli investitori internazionali e dell’opinione pubblica.

Per rimediare a questa situazione, è fondamentale un’immediata inversione di rotta che comprenda una rafforzata vigilanza e un imprescindibile miglioramento nei meccanismi di controllo, oltre alla punizione esemplare dei responsabili di tale malagestione. La trasparenza e l’integrità sono i cardini su cui deve poggiare ogni azione pubblica, soprattutto quando si tratta delle risorse messe a disposizione per la ripresa di un Paese.