Vai al contenuto

L’UE indaga Apple: violazioni del Digital Markets Act nell’App Store

Le regole dell’App Store di Apple sotto indagine dall’UE per presunte violazioni del Digital Markets Act.

Le regole dell’App Store di Apple sono finite nel mirino della Commissione Europea. Secondo l’UE, Apple impedisce agli sviluppatori di app di indirizzare liberamente i consumatori verso canali alternativi per offerte e contenuti, violando così il Digital Markets Act (DMA).

La Commissione Europea ha informato Apple della sua opinione preliminare, segnando la terza indagine contro l’azienda di Cupertino. La vice presidente della Commissione europea con delega all’Antitrust, Margrethe Vestager, ha dichiarato: “Oggi è un giorno importante per l’efficace applicazione del Dma: abbiamo inviato i risultati preliminari ad Apple. La nostra posizione preliminare è che Apple non consente completamente lo steering,” indicando la possibilità di indirizzare gli utenti verso canali alternativi. Vestager ha aggiunto che la direttiva è fondamentale per garantire che gli sviluppatori di app siano meno dipendenti dagli app store dei gatekeeper e che i consumatori siano consapevoli di offerte migliori.

La Core Technology Fee di Apple e il Digital Markets Act

Il DMA stabilisce che gli sviluppatori che distribuiscono le loro app tramite l’App Store di Apple dovrebbero poter informare i propri clienti gratuitamente su possibilità di acquisto alternative più economiche, indirizzarli verso tali offerte e consentire loro di effettuare acquisti. Tuttavia, Apple mantiene termini contrattuali che non consentono la distribuzione di app tramite canali alternativi.

La nuova indagine riguarda, in particolare, la Core Technology Fee di Apple, una tassa di 0,50 euro per ogni app installata, e il percorso multi-step che gli utenti devono compiere per scaricare e installare app store alternativi. Inoltre, sono sotto esame i requisiti che gli sviluppatori devono rispettare per offrire app store alternativi o per distribuire direttamente app dal web sui dispositivi Apple.

DMA: Implicazioni per le Big Tech

Dal 7 marzo 2024, grandi compagnie tecnologiche come Alphabet, Amazon, Apple, Bytedance, Meta e Microsoft devono conformarsi al Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea. Questa legislazione mira ad aprire i servizi digitali core e a rendere più semplice ed economico per i concorrenti minori accedere ai dati o competere sulle piattaforme delle Big Tech.

Tra le nuove norme, le aziende tecnologiche ora devono chiedere il consenso degli utenti per condividere i dati inseriti in un servizio con altri servizi che gestiscono. Ad esempio, Meta ha iniziato a introdurre pop-up per chiedere il consenso agli utenti su Facebook e ha posticipato il lancio nell’UE del servizio di social media Threads per conformarsi a questa norma.

Google chiede agli utenti di scegliere con quali servizi condividere i propri dati tra i suoi molteplici servizi come Ricerca, YouTube, Annunci e Google Maps, avvertendo che l’esperienza potrebbe risultare meno personalizzata senza questa condivisione. Inoltre, i risultati di ricerca di Google includeranno una nuova casella “carosello” con annunci da siti di confronto dei prezzi per le ricerche di hotel, imitando il modello di Google Shopping.

Apple è stata inoltre criticata per la sua resistenza a consentire agli sviluppatori di giochi di vendere app all’interno del loro universo di gioco fuori dall’App Store ufficiale, adducendo motivi di sicurezza.

L’implementazione del DMA rappresenta un cambiamento significativo per le aziende tecnologiche, costringendole ad adeguare le loro pratiche e a migliorare la trasparenza verso i consumatori, con l’obiettivo di favorire una concorrenza più equa nel mercato digitale.