A partire dal 15 Luglio 2023, entreranno ufficialmente in vigore delle nuove regole riguardanti il fenomeno del whistleblowing, con particolare attenzione per i dipendenti del settore privato. Queste nuove norme, dettate dal Decreto Legislativo n. 24/2023, sono pensate per garantire una maggiore tutela per coloro che segnalano illeciti all’interno della propria organizzazione, estendendo il campo applicativo a soggetti che impiegano almeno 250 lavoratori tra contratti a tempo indeterminato o determinato.
Queste innovative disposizioni richiedono ai soggetti coinvolti, non solo di mettere a disposizione dei canali di comunicazione interni attraverso cui divulgare le segnalazioni, ma soprattutto di assicurare che questi canali rispondano a elevati standard di sicurezza. La finalità è quella di salvaguardare l’identità dei segnalanti e proteggerli da possibili ritorsioni, sfruttando le avanzate tecnologie informatiche a disposizione.
Infatti, una delle novità dell’applicazione di questo decreto riguarda proprio l’obbligo di implementare piattaforme informatiche che garantiscano lo standard di sicurezza necessario per la tutela del segnalante. In questo modo, si cercherà di minimizzare il rischio di ritorsioni nei confronti del segnalante e di garantire il giusto svolgimento dell’indagine sulle presunte violazioni.
Il mancato rispetto delle disposizioni previste dal D.Lgs. n. 24/2023 comporterà delle ripercussioni significative. L’ANAC (Autorità Nazionale Anti-corruzione) è l’ente incaricato di applicare un preciso quadro sanzionatorio che può raggiungere fino a 50.000 euro.
In conclusione, queste nuove norme in materia di whistleblowing contribuiscono a creare un ambiente lavorativo più sicuro e protetto. È fondamentale per i soggetti interessati comprenderne appieno l’applicazione e le conseguenze in caso di mancata adesione.