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La questione del riconoscimento facciale sui mezzi pubblici di Roma: intervento del Garante Privacy.

In previsione del prossimo Giubileo, circolano notizie sull’uso di sistemi di riconoscimento facciale a Roma. Il Garante privacy interviene, ma l’amministrazione capitalina nega qualsiasi implementazione di questa tecnologia.

In vista del futuro Giubileo, l’amministrazione romana starebbe pianificando l’introito di sistemi di riconoscimento facciale all’interno della metropolitana. Queste notizie, anche se smentite dal Campidoglio, hanno destato l’attenzione del Garante per la protezione dei dati personali, il quale ha inviato una richiesta formale di informazioni dettagliate all’amministrazione comunale.

Dalle dichiarazioni di fonti interne del Campidoglio, emerso che queste supposizioni sarebbero frutto di un grande malinteso. “I nostri sistemi – dichiarano – non utilizzano assolutamente alcuna forma di riconoscimento facciale”.

Tuttavia, la problematica ha sollevato non poche perplessità. Infatti, fino alla fine del 2025, è prevista una moratoria all’installazione di impianti di videosorveglianza con funzionalità di riconoscimento facciale mediante dati biometrici in spazi pubblici. Questa tecnologia infatti, può essere utilizzata solo dall’autorità giudiziaria e da altri enti pubblici per la prevenzione e repressione di reati, previo parere favorevole del Garante privacy.

A suscitare dubbi, sono state le dichiarazioni dell’assessore alla mobilità di Roma, Eugenio Patanè, che ha parlato recentemente dell’installazione di telecamere capaci di “riconoscere volti noti per attività non conformi”. Tali affermazioni, seppure smentite dal Campidoglio, si sono rivelate sufficienti per suscitare l’attenzione del Garante Privacy.

Il Comune di Roma, ora ha un termine di 15 giorni per rispondere al Garante, fornendo dettagli tecnici dell’eventuale funzionalità di riconoscimento facciale e una copia della valutazione d’impatto sulla protezione dei dati.