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Il Tiraggio Fiscale del Paese: Proiezioni per il 2023

Una panoramica sull’attuale stato del sistema fiscale italiano e le previsioni per il 2023: un aumento del 3,16% nel carico fiscale dal 2010.

I dati più recenti sul quadro fiscale italiano propongono un quadro complesso. Il 24 aprile 2024, la Camera ha ratificato la risoluzione di maggioranza sul Documento di Economia e Finanza (DEF), includendo tagli proposti alle tasse, tra i quali spiccano le imposte sui salari e sui redditi totali. Queste modifiche, tuttavia, sembrano essere state differite solo per l’anno in corso.

Resta quindi la domanda: cosa accadrà nel 2025? La mancanza di risposte si può attribuire alla recente riforma fiscale dell’Unione Europea, adottata dal Parlamento europeo il giorno prima dell’approvazione del DEF. Questa incertezza vera e propria paralisi normativa, viene vista dall’opposizione come il frutto di un approccio pigro ad una pianificazione economica estremamente critica, ma anche come stretta conseguenza della crescita della pressione fiscale nel Paese.

Sebbene la pressione fiscale in Italia sia aumentata complessivamente del 3,16%, da una prospettiva a breve termine si è verificata una lieve riduzione. Dal 2020, l’ammontare totale delle tasse rispetto al Prodotto interno lordo (PIL) è diminuito di poco, ma è cresciuto, come stiamo detto, del 3,16% rispetto al 2010. Nel 2023, la somma totale delle tasse era ancora del 42,5% del PIL, lo stesso del 2020. Pertanto, la pressione fiscale ha subito un decremento dello 0,2%.

Sebbene ci sia un calo delle imposte rispetto al picco raggiunto nel 2013, l’ammontare complessivo delle entrate fiscali (come percentuale del PIL) è attualmente più elevato di 0,8 punti percentuali rispetto al minimo toccato nel 2018. Ma è una delle tasse più incisive, quella sul reddito totale delle persone, a mostrare il rapporto percentuale più alto rispetto al PIL.

Nel 2022, le imposte sui redditi totali individuali rappresentavano l’11,6% del PIL, evidenziando un calo significativo rispetto ai due anni precedenti. Dal 2010, l’anno con la maggiore pressione fiscale sul reddito totale è stato il 2020, quando le tasse sul reddito complessivo dei cittadini hanno rappresentato il 12,5% del PIL. Indubbiamente, la tassa che incide direttamente sulla ricchezza è diminuita negli ultimi due anni (rispetto al PIL), ma è comunque più elevata di 0,3 punti percentuali rispetto al 2010.

Dall’altro canto, l’Accisa, l’imposta sulla produzione e la vendita di prodotti, è quella con più marcata riduzione dal 2010. In particolare, a partire dal marzo 2022, l’amministrazione di Mario Draghi ha diminuito le imposte fisse sui carburanti per contenere l’aumento dei prezzi energetici. Tuttavia, ulteriori considerazioni su tali scorciatoie fiscali sono rimaste in sospeso con il nuovo governo Meloni.