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Il nuovo presidente degli Stati Uniti avrà inquietanti poteri di sorveglianza

I recenti sviluppi negli Stati Uniti segnano una svolta preoccupante in materia di privacy e sorveglianza. Presidente Biden non solo ha rinnovato un importante programma di spionaggio sotto la FISA, ma lo ha anche ampliato.

La libertà e la privacy costituiscono i principi fondamentali di ogni società democratica coesa. La sfida postmoderna consiste nel bilanciare queste libertà con l’esigenza di sicurezza e stabilità. Recentemente, negli Stati Uniti, il presidente Biden ha approvato una legislazione che non solo rinnova un importante programma di spionaggio sotto l’Autorità per la sorveglianza delle informazioni straniere o FISA (Foreign Intelligence Surveillance Act), ma ne amplia notevolmente l’ambito. Questo potrebbe avere enormi ramificazioni per i diritti alla privacy negli Stati Uniti.

Il programma in questione è noto come “Sezione 702”. Esso consente alla National Security Agency (NSA) e ad altri enti di intelligence degli Stati Uniti di ottenere accesso ai dati personali dei cittadini americani senza l’obbligo di ottenere un mandato. Ovviamente, questo ha innescato preoccupazioni tra i gruppi per i diritti civili e i difensori della privacy, che sostengono che tali misure potrebbero violare il Quarto Emendamento della Costituzione statunitense, che protegge i cittadini dalla perquisizione e sequestro irragionevoli delle loro proprietà, inclusi i loro dati digitali.

Con la recente riautorizzazione e ampliamento del programma, gli enti di sorveglianza avranno maggiori poteri. Non solo potranno ottenere, senza un mandato, le comunicazioni internazionali dei cittadini americani, ma avranno anche accesso a una gamma più ampia di metadati, inclusi dati di localizzazione e informazioni relative ai pattern delle comunicazioni. Ciò potrebbe significare un’erosione gradualista delle libertà civili e dei diritti alla privacy degli individui, poiché queste agenzie potrebbero teoricamente traccia dei movimenti e dei comportamenti dei cittadini sulla base dei dati raccolti.

Non dobbiamo però dimenticare che la sorveglianza è un potente strumento in mano allo Stato quando si tratta di prevenire attività criminali e terroristiche. Detto ciò, la necessità di sicurezza non dovrebbe mai diventare una scusa per la limitazione indiscriminata delle libertà civili. É fondamentale che vi sia un adeguato controllo e bilanciamento del potere così da prevenire abusi.

La riautorizzazione e l’espansione del potere di sorveglianza sotto la FISA rappresentano un momento cruciale per la democrazia americana. Essi implicano infatti la messa in discussione dell’intero equilibrio tra sicurezza e libertà. Sarà dunque interessante osservare come questa situazione evolverà nel corso dei prossimi anni e come gli Stati Uniti bilanceranno le esigenze di sicurezza con la salvaguardia dei diritti fondamentali della persona.