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Il futuro di Facebook e Instagram: a pagamento o gratuiti? Il verdetto del Garante Privacy irlandese è atteso

Il futuro di Facebook e Instagram potrebbe essere a pagamento. Meta attende il verdetto del Garante Privacy irlandese. Scopriamo insieme le implicazioni di questa decisione.

La protezione dei dati personali e l’accesso ai social media sono temi sempre più caldi. Recentemente, questi argomenti sono stati al centro del “Bootcamp sulla Data Protection”, un seminario organizzato da Labor Project e Opticon Data Solutions presso il Museo di Scienza Naturale di Milano. Durante l’evento, esperti del settore hanno discusso le sfide della compliance nell’era dell’intelligenza artificiale (AI) e il valore dei dati personali per l’accesso ai social media e all’informazione online.

Matteo Colombo, CEO di Labor Project, ha sottolineato l’importanza di governare la rivoluzione dell’IA, non in maniera indipendente, ma seguendo le linee guida delle autorità garanti. Alberto Guglielmi, CEO di Opticon Data Solutions, ha evidenziato come viviamo nell’era delle tecnologie distruttive, come l’AI, il 5G e la blockchain, che si alimentano di dati per funzionare. In questo contesto, l’uso di strumenti a tutela della privacy assume un ruolo sempre più importante.

Il ruolo delle grandi piattaforme

Le grandi piattaforme digitali, come Facebook e Instagram, hanno grandi responsabilità. Riccardo Acciai, Direttore del Servizio relazioni internazionali e con l’Unione Europea del Garante per la protezione dei dati personali, ha ricordato come l’Unione Europea sia sempre stata attenta agli sviluppi del digitale che impattano con i dati delle persone. Ha poi analizzato il recente parere del Comitato dei Garanti Privacy Ue sul “pay or consent”, mettendo in evidenza luci e ombre del parere.

Ad oggi, chi paga per l’accesso a Facebook e Instagram ha i dati più protetti. Tuttavia, l’organizzazione no-profit Noyb ha presentato un reclamo contro il nuovo sistema di Facebook all’autorità austriaca per la protezione dei dati, sostenendo che quando si offre agli utenti una “scelta” tra ricevere annunci o pagare, solo il 3% delle persone desidera essere monitorato, mentre più del 99% decide di non pagare di fronte a una tassa sulla privacy.

Il valore del dato personale

Il valore dei dati personali è innegabile. L’IA è la dimostrazione che gli algoritmi necessitano di tali informazioni per essere davvero utili. Tuttavia, i metodi di ottenimento di questi dati sono spesso discutibili. Edoardo Raffiotta, Professore di Diritto Costituzionale dell’Università Bicocca e componente del Comitato di Coordinamento per l’aggiornamento della strategia nazionale AI, ha parlato delle sfide e delle difficoltà legate alla regolamentazione dell’IA.

Il futuro di Facebook e Instagram è ancora incerto. Meta, la società madre di entrambi i social media, attende il verdetto del Garante Privacy irlandese. Se a Meta verrà imposto di aggiungere per Facebook e Instagram anche una terza opzione, meno impattante sui dati personali degli utenti, potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui interagiamo con queste piattaforme.