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Identificato un obiettivo di sorveglianza misterioso, nuovi appelli al Congresso per cambiare rotta

Nuove rivendicazioni chiedono al Congresso di riesaminare un controverso emendamento alla legge sulla sorveglianza, dopo la rivelazione dell’esistenza di un obiettivo di sorveglianza ancora non identificato.

La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha recentemente votato l’estensione di una controversa legge sulla sorveglianza, l’articolo 702 del Foreign Intelligence Surveillance Act, implementando un emendamento volutamente vago per evitare di avvertire potenziali avversari sugli obiettivi dei sistemi di intelligence statunitensi. Martedì scorso, però, un rapporto di stampa ha svelato che l’obiettivo dell’emendamento è consentire alle agenzie spie di prendere di mira i data center di cloud computing. In seguito a questa rivelazione, i difensori delle libertà civili richiedono che sia il Congresso a intervenire per limitare la portata di tale misura.

L’emendamento approvato la scorsa settimana avrebbe, se divenuto legge, ampliato la definizione di “fornitori di servizi di comunicazione elettronica” chiamati a fornire dati ai sensi della Sezione 702. Ciò ha sollevato preoccupazioni tra le associazioni per la privacy e alcune figure politiche, che temono che questa formulazione possa obbligare un vasto numero di organizzazioni ad assistere la sorveglianza governativa statunitense, arrivando a coinvolgere dai proprietari di edifici al personale addetto alle consegne.

Elizabeth Goitein, direttrice senior del Brennan Center for Justice, ha definito “irresponsabile redigere qualcosa di così ampio, una tale espansione massiccia del potere di sorveglianza, solo per evitare di far scattare l’allarme”. Anche il senatore democratico Ron Wyden dell’Oregon ha minacciato di fare tutto il possibile per impedire che il disegno di legge diventi legge.

Ci sono stati discussioni limitate sulla misura, poiché i dettagli potrebbero essere trattati solo a porte chiuse per ragioni di classificazione. È solo quando il New York Times ha riportato che l’obiettivo dell’emendamento era chiarire se i data center di cloud computing dovessero cooperare con la Sezione 702, che il suo vero scopo è diventato di dominio pubblico.

Una delle preoccupazioni maggiori è derivata da un gruppo che rappresenta le principali aziende tecnologiche. Che afferma di temere le possibili ripercussioni sull’industria di questa legge. Infatti, come afferma John Miller dell’Information Technology Industry Council, la nuova definizione potrebbe danneggiare la competitività delle aziende tecnologiche statunitensi, grandi e piccole, mettendo a rischio il libero flusso globale di dati tra gli Stati Uniti e i suoi alleati.

Le ufficio di Wyden suggerisce che l’emendamento, così com’è scritto ora, potrebbe coinvolgere anche i giornalisti, introducendo scenari in cui il governo potrebbe sfruttare questa legge per i propri obiettivi.

Questa situazione ha spinto diversi protagonisti a fare appello al Congresso per altersi di questa questione e riesaminare i possibili effetti di tale emendamento sulla vita di tutti i giorni.