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Gli Armati del Mare: Classificazione dei Giganti del Trasporto Marittimo

Un’analisi comprensiva delle compagnie armatrici più grandi al mondo, condotte da potenze marittime come MSC, Maersk e CMA-CGM.

Nel panorama internazionale del trasporto marittimo, il gigante più grande ondeggia sotto il tricolore italiano. Msc (Mediterranean Shipping Company), la società armatrice fondata da Gianluigi Aponte nel 1970, avente una flotta di 808 navi, detiene il primo posto nella classifica globale con una capacità di carico pari al 20% dell’intera offerta di spedizioni marittime.

Il secondo posto è occupato dalla danese Maersk. Dominante per un quarto di secolo, la Maersk è stata superata dalla Msc in termini di dimensioni della flotta, capacità di trasporto e fatturato. In particolare, l’ascesa di Msc è stata guidata da Soren Toft, un responsabile che era precedentemente in forza alla Maersk.

La forza propulsiva dietro l’espansione di Msc è stata un incremento senza eguali nella dimensione della flotta, attribuibile alla una politica di acquisizioni continua che si è protratta fino al 2023. Conseguentemente al 2025, Msc sarà la prima compagnia di trasporto marittimo al mondo a superare la soglia dei 6 milioni di “teu” (unità di misura standard dei container) di capacità di trasporto. Allo stesso tempo, la Maersk ha raggiunto una capacità di 4,4 milioni, segnando la maggiore diminuzione tra le 10 principali compagnie di navigazione con un -2,7%.

La terza forza globale, la francese Cma-Cgm, detiene il 12,5% della portata mondiale complessiva, mantiene una flotta di 629 navi portacontainer e una capacità di trasporto “teu” di 3,6 milioni. La storia di Cma-Cgm è in parte analoga a quella di Msc, avendo entrambe iniziato con una singola imbarcazione. Tuttavia, ci sono due grandi differenze tra le due: il fatto che Msc appartenga interamente alla famiglia Aponte, e il fatto che non sia quotata in borsa. Al contrario, Cma-Cgm è controllata al 73% dalla famiglia Saadé tramite la holding Merit France, con altri azionisti quali Yildirim Holding e Bpi France.

A livello nazionale italiano, l’economia blu occupa circa 914mila individui, rappresentando il 3,6% del totale della forza lavoro. Queste cifre si dividono tra le aziende di movimentazione delle merci, di trasporto passeggeri, la filiera ittica e le attività sportive.

Il settore marittimo italiano produce un afflusso annuale superiore ai 133,7 miliardi di euro, una somma equivalente a quasi l’8% del Pil italiano. Ogni euro prodotto dalle imprese della blue economy italiana attiva in media 1,7 euro di valore aggiunto, dando origine a un fatturato complessivo di 226,6 miliardi di euro nel 2022.