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Florida proibisce social a minorenni sotto i 14 anni

In Florida, i minori di 14 anni saranno tagliati fuori dai social media dal 2025, tra controversie sulla libertà di parola e protezione dei giovani.

La nuova legge introdotta in Florida ha scatenato un acceso dibattito riguardo la presenza online dei minori e la loro sicurezza. Con la proibizione dell’utilizzo dei social media da parte di individui sotto i 14 anni, la Florida entra in una nuova era legislativa mirante a proteggere i più giovani da potenziali pericoli del web.

Il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha dichiarato che il costante utilizzo dei dispositivi elettronici non è benefico per l’educazione e la crescita dei bambini. La decisione viene motivata dalla necessità di proteggere i minori da tecnologie considerate troppo coinvolgenti e potenzialmente dannose per il loro sviluppo mentale e sociale.

La legge prevede una restrizione assoluta per i minori di 14 anni e introduce la necessità di un consenso genitoriale per chi ha età compresa tra 14 e 15 anni, consentendo inoltre la cancellazione di account e dati personali su richiesta dei ragazzi o dei loro genitori. Si tratta di uno dei provvedimenti più stringenti degli Stati Uniti in materia di accesso ai social per i minori.

Tuttavia, varie organizzazioni si sono espresse preoccupate per le implicazioni della legge sulla libertà di espressione. Secondo l’argomento sollevato, i minori sotto i 14 anni vedrebbero negato un diritto fondamentale garantito dal primo emendamento della costituzione americana. Diverse voci critiche sostengono che la legge potrebbe porre limiti significativi alle informazioni accessibili online dai giovani, ostacolando un loro diritto riconosciuto a tutti gli americani, indipendentemente dall’età.

La legge ha attraversato le due camere del Parlamento della Florida, ottenendo consenso sia dai repubblicani sia da una parte dei democratici, non senza dissensi. Alcuni oppositori giudicano il provvedimento incostituzionale, puntando il dito sulla sovraintendenza del governo nei confronti delle decisioni familiari e sulla presunta sottrazione di diritti ai genitori.

Più nel dettaglio, si propone di rivolgere maggiore attenzione alla fornitura di strumenti efficaci di controllo parentale e investimenti in salute mentale, piuttosto che imporre divieti che potrebbero avere ripercussioni negative sia sul piano legale che sociale.

Questo dibattito sull’equilibrio tra la protezione dei minori e i diritti di libertà di espressione e privacy è solo un esempio delle questioni complesse che i legislatori si trovano ad affrontare nell’era digitale, dove tecnologia e sviluppo dei giovani sono in costante interazione e dove ogni decisione legislativa viene osservata con lente d’ingrandimento sia a livello locale che globale.