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Big Tech all’ordine della UE: nuove regole per un mercato equo

Scopri come la legge sui mercati digitali dell’UE mira a disciplinare le Big Tech e quali sono le misure imposte a queste aziende.

Il recente avvento del Digital Market Act (DMA) segna un punto di svolta nel modo in cui l’Unione Europea intende governare il comportamento delle grandi aziende tecnologiche, comunemente note come Big Tech. Questo regolamento, che trova applicazione a partire dal 7 marzo 2023, delinea esattamente cosa si attende da colossi del calibro di Apple, Alphabet, Meta, Amazon, Microsoft e ByteDance affinché operino all’interno di un mercato digitale equo e aperto.

Le sei aziende indicate, individuate dalla Commissione Europea come gatekeeper, ovvero custodi chiave dell’accesso al mercato, sono state onorate di quella che potremmo definire una distinzione ambivalente. Esse rappresentano infatti per un verso il successo e l’innovazione, mentre per l’altro sollevano preoccupazioni in termini di concorrenza e di scelta per i consumatori e le imprese.

Per evitare che la posizione dominante possa causare danni al mercato e agli utenti, i gatekeeper sono chiamati a conformarsi a un catalogo di obblighi e divieti. Tra questi, ad esempio, rientrano la necessità di garantire l’interoperabilità con servizi terzi e il divieto di trattamenti preferenziali per i propri servizi nei propri marketplaces o piattaforme di ricerca.

Un elemento chiave del regolamento DMA è la compilazione e presentazione di una relazione di conformità. Questo documento dovrà dettagliare le misure adottate dai gatekeeper per aderire agli obblighi previsti e sarà soggetto a revisione periodica. Una sintesi delle relazioni sarà resa disponibile al pubblico per garantire trasparenza e accountability. Le aziende dovranno anche fornire una descrizione delle tecniche usate per la profilazione dei consumatori, ulteriormente esaminata da audit indipendenti.

Le sanzioni previste dal regolamento sono severe e mirano a essere dissuasive. Le penali possono raggiungere fino al 10% del fatturato mondiale dell’impresa, cifra che può raddoppiare in caso di recidive. Le compagnie hanno dunque un incentivo a prendere sul serio le disposizioni del DMA e ad adottare un approccio proattivo per rimanere in linea con la legge.

Queste nuove normative rappresentano un passo importante verso un digital market più giusto e competitivo, in cui i diritti dei consumatori e delle piccole e medie imprese vengano tutelati. A lungo termine, questo potrebbe generare un incremento di innovazione e varietà di scelte per gli utenti.