Confronto tra tempi di attesa pubblico e privato per le prestazioni sanitarie in Emilia-Romagna mette in luce disparità.
L’analisi delle agende sanitarie gestite dal sistema Lepida mostra una disparità marcata tra i tempi d’attesa nel settore pubblico e quelli nel privato in Emilia-Romagna. Dall’analisi emerge che per ottenere una visita ortopedica nei centri pubblici di Bologna, Ferrara e Imola, i pazienti devono attendere in media 126 giorni, mentre per un ecodoppler venoso degli arti inferiori, i tempi sono similmente prolungati. In contrasto, le strutture accreditate e il libero professionismo promettono tempi decisamente più brevi, segnalando rispettivamente una media di 36 giorni per le visite ortopediche e di soli 3 giorni per gli ecodoppler.
Questo divario induce nell’utenza sentimenti di insoddisfazione, percepiti chiaramente attraverso tutti i canali di prenotazione offerti da Lepida, inclusi i punti CUP. La frustrazione spesso si traduce in aggressività, influenzando negativamente sia il flusso di lavoro agli sportelli, sia l’efficienza del call center. In particolare, il servizio CUP ha registrato una riduzione delle prenotazioni del 14% nel 2023 rispetto all’anno precedente.
Le Aziende sanitarie non hanno ancora comunicato misure correttive per affrontare questa carenza ormai persistente. Gli interventi già realizzati, seppur limitati, sembrano suggerire un’inevitabile necessità di riforma del sistema sanitario attuale, cercando di trovare soluzioni per una maggiore efficienza e riduzione dei tempi d’attesa.
Il confronto tra il settore pubblico e quello privato mette in luce l’importanza di una gestione flessibile del personale sanitario, suggerendo che la ristrutturazione dei processi potrebbe essere una chiave per migliorare l’efficienza delle strutture sanitarie pubbliche. In questo contesto, l’Emilia-Romagna sembra essere a un bivio, dovendo scegliere tra il mantenimento dello status quo e un innovativo approccio alla salute pubblica.