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L’oscuramento dei dati nella violazione delle urne elettroniche

Un’organizzazione affronta i funzionari in Georgia per nascondere prove fondamentali di un grave incidente nelle urne elettroniche.

Il sistema democratico è fondato sull’integrità e la trasparenza dei processi elettorali, quali pilastri fondamentali per la legittimazione del potere politico. Tuttavia, eventi recenti in Georgia hanno sollevato preoccupanti questioni sulla sicurezza e la protezione dei dati electoral, o più specificamente, sulla manomissione e sull’occultamento di prove che potrebbero metterne in dubbio l’attendibilità.

La Coalition for Good Governance, un’organizzazione non profit georgiana, ha avanzato gravi accuse nei confronti della Board of Elections della contea di Coffee, sostenendo che i funzionari locali abbiano deliberatamente trattenuto prove chiave in relazione a presunte violazioni informatiche del software di voto. Ciò si sarebbe verificato settimane prima dell’insediamento del Presidente Joe Biden, in un contesto ricco di tensioni post-elettorali.

Il nucleo dell’accusa poggia sul mancato rilascio di corrispondenze via email, comunicazioni fra i membri della board e un avvocato affiliato agli sforzi legali di “Stop the Steal” per rovesciare il risultato delle presidenziali del 2020. Il chiarimento del contesto include anche l’esame di riprese di videosorveglianza legate alla visita di esperti forensi negli uffici della contea di Coffee, dove sarebbe stato duplicato il software di votazione.

Questo incidente è considerato una delle più gravi violazioni del software di voto e attrezzature elettorali degli ultimi anni. Esperti di cybersecurity hanno manifestato la propria preoccupazione per le ripercussioni che la diffusione non autorizzata del software e altri strumenti elettorali, ottenuti da individui legati al tentativo del presidente Trump di sovvertire il risultato delle elezioni del 2020, potrebbe avere sulla sicurezza delle elezioni future.

Nel 2019, la Georgia aveva firmato un contratto con Dominion Voting per l’implementazione in tutto lo stato di macchine elettorali che utilizzano il software compromesso nella contea di Coffee. Sebbene, nel 2021, il Segretario di Stato della Georgia abbia approvato una versione aggiornata del software di Dominion per essere testata in cinque elezioni municipali, è stato anche segnalato che tali aggiornamenti non verranno estesi a livello statale fino a dopo le elezioni del 2024.

Marilyn Marks, direttrice esecutiva della Coalition for Good Governance, ha affermato che il gruppo sta richiedendo sanzioni da parte della corte a causa delle azioni ostacolanti da parte della Board of Elections, che avrebbero incluso il celamento e il mancato rilascio di evidenze che hanno influenzato in modo sostanziale le deposizioni di molti membri del consiglio e co-cospiratori non incriminati associati alla violazione documentata.

La problematica si intensifica considerando che, nonostante la violazione risalga al 2021, né il Georgia Bureau of Investigation né le forze dell’ordine federali hanno finora formulato accuse formali contro le parti presumibilmente coinvolte. Per il momento, il dibattito giuridico e mediatico prosegue, con la Coalition for Good Governance che chiede l’adozione di sanzioni per eccessivo segreto e, inoltre, per il ristoro delle spese legali subite, valutate tra i 683.000 e il milione di dollari.

L’integrità dei processi elettorali resta dunque al centro del dibattito nazionale, sollecitando una riflessione urgente sulla necessità di tutelare la democrazia dal rischio di manipolazioni e interferenze, puntando a rinforzare i sistemi di votazione da eventuali futuri attacchi informatici.