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Ursula von der Leyen verso il secondo mandato UE

La presidente von der Leyen si avvia verso un secondo mandato europeo. Un percorso tra storia e geopolitica dell’UE.

Ursula von der Leyen, attualmente al suo primo mandato come Presidente della Commissione Europea, sta considerando l’idea di perseguire una seconda permanenza di cinque anni nell’incarico. Eletta nel 2019, si è imposta come una figura politica di spicco in un contesto europeo che ha visto alternarsi diversi leader nazionali nelle sue istituzioni più alte.

Benché l’attuale presidente sia solo il secondo tedesco a ricoprire quest’importante ruolo dopo Walter Hallstein, fondatore del precedente Presidente della Commissione Europea, il suo mandato ha evidenziato questioni geopolitiche significative riguardo la distribuzione del potere all’interno dell’Europa. Al di là del semplice conteggio dei presidenti per nazione, emerge la complessa tessitura di alleanze e compromessi che nutre la politica dell’Unione Europea.

Mentre la Germania si appresta a contare la sua seconda leadership con von der Leyen, altri paesi come l’Italia e la Francia possono vantare altresì due presidenti nella storia dell’UE — rispettivamente Malfatti e Prodi per l’Italia, Ortoli e Delors per la Francia. Particolare è il caso del Lussemburgo, nazione dal modesto peso demografico ma con una sorprendente presenza di tre leader UE. Gran Bretagna, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna si fermano invece a una leadership ciascuno.

La continuità di von der Leyen come Presidente della Commissione potrebbe rafforzare non solo la posizione della Germania ma anche consolidare il suo percorso personale, che dalla Difesa del governo Merkel l’ha portata alla presidenza dell’esecutivo europeo. La sua leadership è giunta in un momento storico particolare, segnando un punto di svolta nell’evoluzione politica e istituzionale dell’Unione Europea.

La storia dei Presidenti dell’UE riflette una mappa del potere e degli equilibri continentali, dalle radici dell’integrazione europea guidate da Hallstein fino alla tumultuosa politica dei nostri giorni. L’operato di von der Leyen andrà ora giudicato dai cittadini e dai governi europei, pronti a decidere se confermarla per proseguire l’esperimento unitario nel complesso scenario globale del XXI secolo.