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Intelligenza Artificiale: L’Europa Stabilisce Norme Etiche

L’imminente AI Act europeo mira a delineare un quadro etico e regolativo per l’uso dell’intelligenza artificiale.

Un passo decisivo verso un’efficace regolamentazione dell’intelligenza artificiale nell’Unione Europea è stato compiuto con l’approvazione dello AI Act da parte delle commissioni Mercato Interno (IMCO) e Libertà Civili (LIBE). Un traguardo che segna l’avvicinamento alla definitiva adozione di questa normativa da parte dell’Europarlamento e del Consiglio.

Già dall’accordo provvisorio del 8 dicembre 2023 al più recente abbozzo di testo del gennaio 2024, si intravede un impegno costante a delineare regole chiare e sicure sull’impiego dell’intelligenza artificiale. Un impegno che ha trovato conferma nel via libera ottenuto il 2 febbraio dagli Rappresentanti Permanenti dei 27 Stati membri dell’UE (Coreper I).

Sicurezza, trasparenza e non discriminazione sono i capisaldi di questa proposta, che mira a proibire pratiche quali il sociale punteggio, l’impiego distorto dell’AI per manipolare o esercitare ingiusto influsso sulle vulnerabilità degli utenti, uso improprio della riconoscenza biometrica. Sono previste inoltre norme per l’impiego ad alto rischio dell’intelligenza artificiale in settori critici come sanità ed istruzione, richiedendo standard elevati in termini di qualità dei dati e valutazione del rischio.

Al contrario, la maggior parte delle applicazioni di IA saranno classificate come “a basso rischio”, escludendole dunque dall’ambito di applicazione diretta della legge. Con l’intenzione di stimolare innovazione e sviluppo, il testo propone l’implementazione di sandbox legislativi ai livelli nazionali, che permettano di sperimentare con sistemi IA in ambiti controllati senza correre inutili pericoli.

Il Parlamento Europeo si propone di assicurare la gestione etica dell’intelligenza artificiale all’interno del continente, sottolineando il bisogno di sistemi IA sicuri, affidabili, trasparenti e responsabili. La scelta di insistere su una sorveglianza umana piuttosto che automatizzata mira ad evitare danni, illeciti o discriminazioni. Un focus particolare è stato posto nella volontà di tracciare una definizione dell’intelligenza artificiale tecnologicamente neutra, che possa essere all’altezza delle sfide del domani.