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AI in sanità: speranze per la diagnosi precoce dell’autismo

L’intelligenza artificiale si fa avanti nella diagnosi dell’autismo: una rivoluzione in neuroscienza.

La neuroscienza e la medicina contemporanee stanno intravedendo una nuova alba nel campo della diagnostica: quella offerta dalle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale (IA). Uno dei settori di punta in questa svolta tecnologica è la diagnosi dei disturbi dello spettro autistico, un’area in cui il suo impiego potrebbe rappresentare una rivoluzione per le persone autistiche e i loro caregiver, con l’ambizione di offrire diagnosi più accurate e tempestive.

Una frontiera innovativa che fa eco all’intento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ossia quello di valorizzare lo stato di salute mentale come chiave per il benessere e l’indipendenza personale. L’impiego dell’IA per diagnosticare disturbi complessi come l’autismo rientra perfettamente in questa visione, poiché potrebbe condurre a standard di assistenza precedentemente inimmaginabili.

Recentemente, in Brasile, un consorzio scientifico plurinazionale, che include il team dell’Università di San Paolo, ha condotto uno studio (pubblicato dalla rivista Scientific Reports) che mette in luce il potenziale dell’IA nella diagnosi dell’autismo. Ha addestrato algoritmi di Machine Learning usando risonanze magnetiche funzionali per identificare pattern associati ai disturbi dello spettro autistico con una precisione superiore al 95%. Il professor Francisco A. Rodrigues, figura centrale in questa ricerca, sottolinea l’innovativa metodologia implementata per dare forma a questo sistema diagnostico.

L’esito positivo dello studio brasiliano trova conferme anche negli Stati Uniti, dove la Università di Louisville ha sviluppato una tecnica di risonanza magnetica con tensore di diffusione, capaci di fornire immagini dettagliate del cervello dei bambini. La ricerca, esposta al Radiological Society of North America, propone un’analisi del movimento delle molecole d’acqua cerebrali per valutare le connessioni neuronali. Questa metodologia si è rivelata estremamente accurata nell’identificare bambini affetti da autismo con una precisione, sensibilità e specificità che sfiorano la perfezione.

In conclusione, l’avvento dell’IA in ambito medico sembra aprire nuove porte nell’accuratezza e nella precocità della diagnosi di disturbi del neuro-sviluppo quali l’autismo. Questa trasformazione non solo potrebbe avere un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone autistiche e delle loro famiglie, ma anche aiutarci a comprendere meglio la complessità del cervello umano e le sfide che esso presenta.