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L’AI Act europeo: un traguardo per l’innovazione etica

L’AI Act segna una nuova era nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale nell’UE, con una visione etica e innovativa.

L’adozione unanime dell’AI Act da parte dei rappresentanti permanenti dei 27 Stati Membri dell’Unione Europea rappresenta una pietra miliare nel processo di regolamentazione dell’intelligenza artificiale. Il ruolo dell’Italia, e in particolare l’azione diplomatica del Sottosegretario all’innovazione tecnologica Alessio Butti, è stato essenziale nel guidare l’Unione verso un approccio regolamentato che rispetti i diritti dei cittadini e promuova un’innovazione responsabile.

L’Italy, fin dall’avvio delle discussioni sull’AI Act, ha mostrato una consapevolezza nettamente delineata sull’esigenza di un impianto normativo forte e chiaro per l’intelligenza artificiale. L’intento era quello di costruire un fosso di sicurezza intorno alle applicazioni AI, incluso i modelli generativi più avanzati, assicurando che operassero all’interno di un impianto di regole semplici ma stringenti in grado di proteggere efficacemente i cittadini e stimolare un’innovazione consapevole e sostenibile.

Il percorso verso l’approvazione dell’AI Act non è stato privo di ostacoli, con negoziati intensi tra i membri dell’Unione. La linea italiana si è sempre distinta per la richiesta di regole limpide e sanzioni decise per qualsiasi infrazione, opponendo una certa resistenza a soluzioni blande basate su auto-regolamentazioni. L’Italy, attraverso un dialogo proficuo e una forte diplomazia, in particolar modo con Francia e Germania, è riuscita a sciogliere le strette delle contrapposizioni, persistendo su una traiettoria coerente con la visione iniziale.

Le discusione del Trilogo, che hanno visto il coinvolgimento della Commissione, del Consiglio e del Parlamento europeo, hanno testimoniato l’impegno italiano nella costruzione di una conciliazione intorno a una posizione che salvaguardasse sicurezza, ordine pubblico e le esigenze delle forze dell’ordine. Questo approccio ha guadagnato l’approvazione completa all’interno del governo italiano, sottolineando ancora una volta l’impegno dell’Italia verso pratiche di intelligenza artificiale responsabili e sicure.

Con l’accettazione unanime dell’AI Act parte del Consiglio, in vista della votazione finale in Parlamento Europeo, ci troviamo di fronte a un successo significativo per l’Italia e per la stessa Unione Europea. Il regolamento mette a punto standard di alto profilo per lo sviluppo e l’impiego dell’intelligenza artificiale, posizionando l’Europa come un leader globale nella governance di questa tecnologia critica. L’Italia ha mostrato il suo peso e la sua volontà per un futuro digitale sicuro e innovativo.

Ora l’attenzione è rivolta all’attuazione dell’AI Act, con l’intenzione di lavorare a stretto contatto con gli altri Stati membri e le istituzioni europee per una realizzazione efficace. L’Italia continua a proporre un dibattito fondamentale nel quale l’intelligenza artificiale si affermi al servizio dell’uomo, in linea con i valori su cui si fonda la nostra Unione.