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Il Dilemma del Whistleblowing in Italia

Esploriamo come l’Italia si sta conformando alla direttiva UE sul whistleblowing e le sue variabili applicative.

In Europa, la pratica del whistleblowing, ovvero la segnalazione di illeciti da parte di dipendenti o collaboratori all’interno di un ente o di un’azienda, svolge un ruolo cruciale nella promozione di trasparenza e integrità. Ciò nonostante, si assiste a una notevole discrepanza nell’applicazione delle normative che regolamentano questo diritto in Italia, rispetto a quanto previsto dalla direttiva europea.

La direttiva dell’UE mira a stabilire una protezione uniforme dei segnalanti in tutti gli Stati membri, ma una volta recepita a livello nazionale, mostra delle marcature in termini di recepimento e implementazione. La normativa italiana in materia di whistleblowing, recepita attraverso il decreto legislativo, evidenzia come la stessa possa risultare a “geometria variabile”, in quanto lascia spazio all’interpretazione e a potenziali disparità di trattamento tra segnalanti a seconda del contesto in cui operano.

Sebbene il decreto legislativo evidenzi l’intento di tutelare chi riporta irregolarità, in pratica, l’applicazione delle disposizioni appare meno chiara e coerente. In una società sempre più sensibile alla privacy e all’etica lavorativa, è imperativo armonizzare l’applicazione del whistleblowing, affinché la sua pratica e le relative tutele siano effettivamente equivalenti in tutti i settori, sia pubblici che privati.

Un’efficace protezione dei segnalanti si traduce, infatti, in un deterrente contro la corruzione e gli abusi, così come in uno strumento di difesa della legalità e della cyber security, settori nei quali il valore delle segnalazioni assume un’importanza fondamentale.

È fondamentale, quindi, che queste divergenze trovino soluzione in una maggiore standardizzazione che superi le attuali barriere normative nazionali. Sarebbe opportuno un dialogo continuo tra le autorità competenti, le organizzazioni della società civile e le aziende, per assicurare che le protezioni previste dalla direttiva europea sul whistleblowing diventino effettive e omogenee in tutto il territorio italiano.

Infine, è essenziale riconoscere l’importanza dell’educazione e della promozione di una cultura che valorizzi la segnalazione responsabile, includendo la formazione sulle migliori pratiche e sui diritti dei segnalanti, incoraggiando un approccio proattivo nella gestione degli illeciti.