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La configurazione di ConfigMgr CMG con minimo privilegio

Scoprite come impostare un gateway di gestione cloud di ConfigMgr con privilegi minimi, garantendo sicurezza e efficienza.

La gestione sicura e efficiente delle risorse IT aziendali è un imperativo in un panorama digitale sempre più complesso. Per gli amministratori di sistema che utilizzano Microsoft Configuration Manager (ConfigMgr), il Cloud Management Gateway (CMG) rappresenta uno strumento cruciale per gestire dispositivi fuori sede senza bisogno di infrastrutture aggiuntive. Tuttavia, l’impostazione di CMG spesso implica il coinvolgimento degli Amministratori Globali – un passaggio che comporta privilegi elevati e potenziali rischi per la sicurezza. È qui che entra in gioco l’approccio di configurazione con privilegi minimi.

Il CMG funziona come un servizio cloud in Azure, permettendo la gestione di client Configuration Manager tramite internet. La sua struttura comprende set di scalabilità delle macchine virtuali, bilanciatori di carico, IP pubblici, reti virtuali e gruppi di sicurezza di rete, il tutto gestito come una soluzione PaaS da Microsoft.

Gli Amministratori Globali, tradizionalmente, intervengono per impostare i gruppi di risorse e le registrazione delle app in Azure, un processo che può essere snellito seguendo un approccio di minimo privilegio. Questo consentirà agli amministratori di sistema di mettere a punto il CMG senza necessitare dell’intervento dei Global Admin durante la fase di setup.

Per adottare tale approccio, è necessario preparare con anticipo le registrazioni delle app e i permessi necessari. Questo può includere la creazione di app nel portale di Microsoft Entra ID Azure, l’assegnazione di ruoli di ‘Contributor’ ad app specifiche e la configurazione di segreti client all’interno delle app server.

Il processo necessita di due passaggi chiave:

  • Registrazione manuale delle app necessarie e acquisizione dei dati rilevanti.
  • Importazione delle registrazioni delle app in Configuration Manager e configurazione di CMG utilizzando PowerShell per evitare di richiedere privilegi amministrativi globali.

Seguendo questi passaggi, gli amministratori possono impostare CMG con privilegi ridotti, mantenendo allo stesso tempo un controllo sicuro sui dispositivi client. Questa procedura non richiede solo una maggiore sensibilità alla sicurezza, ma anche una rispettosa gestione del principio del minimo privilegio.

Adottando una strategia di minimo privilegio nell’implementazione di CMG, l’organizzazione non solo rafforza la propria postura di sicurezza ma garantisce anche che solo le persone necessarie abbiano accesso a livelli elevati di privilegi, mitigando così il rischio di incidenti di sicurezza interni.