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Il Futuro del Lavoro nell’Era dell’Intelligenza Artificiale

IA e impatto lavorativo: un dibattito cruciale per il pianeta.

L’Intelligenza Artificiale (IA) sta disegnando una nuova mappa del panorama lavorativo globale, svelando sfide inedite e potenzialità sorprendenti. Nel 54° World Economic Forum di Davos, questa rivoluzione tecnologica figura all’ordine del giorno, un campanello d’allarme che suona forte: secondo stime del Fondo Monetario Internazionale, l’IA potrebbe toccare il 40% dei posti di lavoro su scala mondiale.

Il fenomeno non è omogeneo: nelle economie più sviluppate, si ipotizza perfino un salto fino al 60%. Kristalina Georgieva, figurehead del Fondo, solleva la voce: “L’impronta dell’IA sul mondo del lavoro è marcata e potrebbe intensificare le fratture sociali ed economiche preesistenti“. Nell’articolo pubblicato dal FMI, le preoccupazioni si materializzano in numeri e scenari contrastanti.

Inflate dai vantaggi produttivi che l’IA assicura alle aziende e ai lavoratori in cima alla piramide economica, le disuguaglianze potrebbero accrescersi, conseguenza di un modellato più imprenditoriale e meno laborioso. A subire le maggiori trasformazioni saranno alcuni profili professionali, mentre altri forse scompariranno, lasciando spazio a nuove figure esperte e competitive. Il divario retributivo seguirà tale dislocazione, premiando le competenze avanzate e lasciando indietro le categorie meno specializzate.

Dalla parola alla prassi: costruire fiducia nel futuro

Il clima di turbolenza globale, segnato da nuovi conflitti e tensioni di portata internazionale, si riverbera nel forum di Davos, che dal 15 al 19 gennaio 2024 riunirà oltre 2.800 personalità influenti provenienti da un centinaio di nazioni. Klaus Schwab, presidente e fondatore del WEF, lancia l’ancora: “Per fronteggiare un mondo frammentato e carico di disuguaglianze, la fiducia nel nostro avvenire va rafforzata, superando la mera gestione del caos“. Più di 200 incontri di discussione cercheranno di declinare la fiducia, covata come un bene prezioso ma minacciato, attraverso lenti economiche, sociali, ambientali, e altro ancora.

Nel mirino dell’attenzione, il dialogo sull’IA assume un ruolo dominante, invitando i Governi a imbastire reti protettive per una transizione lavorativa priva di scossoni. Strategie per l’istruzione e la riqualificazione divengono parole d’ordine per supportare gli individui esposti alla volatilità del mercato, mutato dall’affermarsi dell’Intelligenza Artificiale.

Nonostante le preoccupazioni, si registra già un’intensa corsa al reinvestimento in questa tecnologia da parte di realtà aziendali, determinate a cogliere i frutti di un’automazione che promette amplificazione produttiva a scapito, forse, del fattore umano, come dimostrato da casi come quello di Buzzfeed.

La sfera legislativa europea si è già mossa con piani regolatori sull’IA, mentre gli Stati Uniti paiono ancora alla ricerca di un equilibrio normativo che cadre il fenomeno in un contesto di governance federale.