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Perché il Settore Sanitario è un Obiettivo Attraente per i Crimine Informatici

Il settore sanitario è sempre più vulnerabile agli attacchi informatici, rappresentando una preoccupazione critica per la cybersecurity.

Negli ultimi anni, il settore sanitario si è trovato al centro dell’attenzione dei gruppi di crimine informatico, con una crescente incidenza di attacchi ransomware. Secondo le recenti statistiche, le organizzazioni sanitarie rappresentano circa il 20% di tutti i casi di attacchi ransomware che colpiscono le infrastrutture critiche negli Stati Uniti. Ma perché esattamente questo settore appare così vulnerabile e così attraente per i cybercriminali?

La gestione dei dati sensibili è uno dei motivi principali. Le strutture sanitarie gestiscono una vasta gamma di informazioni personali, dai dati medici alle informazioni finanziarie dei pazienti. Queste informazioni sono estremamente preziose e possono essere monetizzate facilmente nel mercato nero. Inoltre, la critica essenzialità dei servizi sanitari fa sì che queste organizzazioni siano frequentemente costrette a pagare i riscatti per ripristinare i dati e continuare le operazioni.

Un altro fattore chiave è l’adeguatezza della sicurezza informatica. Molte organizzazioni sanitarie, in particolare quelle più piccole, possono avere budget limitati per investire in misure di sicurezza informatica adeguate. Questa mancanza di risorse rende più difficile implementare soluzioni efficaci contro le minacce cyber. In aggiunta, la transizione verso la digitalizzazione e l’uso di tecnologie innovative ha aumentato ulteriormente la superficie di attacco, creando nuove vulnerabilità che possono essere sfruttate dai criminali informatici.

Il panorama delle minacce è inoltre ulteriormente complicato dall’ambito internazionale. I gruppi organizzati, che operano a livello globale, possono lanciare attacchi a distanza e mirare a reti sanitarie in vari paesi, causando danni estesi e interruzioni dei servizi. La pandemia di COVID-19 ha anche offerto ai criminali ulteriori opportunità, con l’aumento dell’uso della telemedicina e della digitalizzazione dei servizi che ha ampliato le possibilità di exploit.

Per ridurre i rischi, le organizzazioni del settore sanitario devono adottare un approccio proattivo. Ciò include la formazione del personale sulla sicurezza informatica, l’implementazione di misure di protezione più robuste e l’adozione di tecnologie avanzate per la gestione delle minacce. Investire nella cybersecurity non è più una scelta, ma una necessità in un contesto dove il costo della non conformità può essere devastante sia per i pazienti che per le istituzioni.

Infine, la collaborazione tra diverse entità del settore, come agenzie governative e organizzazioni sanitarie, è fondamentale. Creando reti di supporto e condividendo informazioni sulle minacce, si può migliorare complessivamente la resilienza del sistema sanitario contro queste minacce pervasive. Solo attraverso un impegno collettivo e la consapevolezza dei rischi, il settore sanitario potrà sperare di proteggere adeguatamente i propri dati e i propri pazienti.