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Impatti e sfide dell’Intelligenza Artificiale secondo il Garante Privacy

L’AI ha cambiato profondamente la nostra quotidianità. Il Garante Privacy Pasquale Stanzione evidenzia le criticità e le opportunità future.

L’anno appena trascorso ha segnato l’avvento dell’Intelligenza Artificiale come una presenza sempre più pervasiva nella vita di tutti i giorni. Pasquale Stanzione, Presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, ha espresso preoccupazione per il **rapido sviluppo dell’AI** durante la recente relazione annuale tenutasi alla Camera. “L’AI è ormai entrata nella nostra quotidianità,” ha detto Stanzione, ma ha anche sottolineato che non siamo pienamente consapevoli delle implicazioni di questa tecnologia.

Uno dei punti salienti del discorso di Stanzione è stato l’uso dell’AI da parte delle giovani generazioni. È stato riportato che **il 65% dei ragazzi utilizza l’AI per fare i compiti**, e che due studenti su tre hanno usato software come Chat GPT per preparare la maturità. Questi esempi mostrano come l’AI stia già influenzando il modo in cui le nuove generazioni apprendono e si preparano per il futuro. Ma non è solo nel campo educativo che l’AI sta facendo sentire la sua presenza; anche le aziende stanno adottando la **tecnologia per processi di reclutamento** e altre attività interne.

Sviluppo sfrenato e preoccupazioni etiche

Negli ultimi 12 mesi, l’**AI generativa** ha avuto una rapida diffusione, portando i leader mondiali, riuniti al G7, a discutere i principi fondamentali per il suo uso. La regolamentazione di questa tecnologia è cruciale, come evidenzia l’**AI Act dell’Unione Europea**, e il ruolo del Garante Privacy è di primaria importanza per tutelare i dati personali. Stanzione ha sottolineato come i nostri dati non debbano alimentare gli algoritmi dell’AI, mettendo in rilievo la necessità di una regolamentazione stringente.

Un altro aspetto delicato è la **digitalizzazione della sanità**, che rischia di procedere a velocità diverse tra le regioni italiane. Questo potrebbe creare diseguaglianze nell’accesso alle cure tramite il Fascicolo Sanitario Elettronico. Inoltre, la crescita dell’**odio digitale** e fenomeni come il revenge porn e la diffusione di contenuti violenti sono diventati problematiche serie per cui la rete è spesso un veicolo.

Un futuro di opportunità e rischi

Stanzione ha poi delineato i **potenziali benefici** dell’AI, notando che un numero crescente di aziende sta integrando l’AI nei propri processi. Questo potrebbe portare alla creazione di 97 milioni di nuovi posti di lavoro nei prossimi anni, sebbene esista il pericolo di ulteriori diseguaglianze legate alle nuove dinamiche del lavoro.

Mentre l’**AI offre straordinarie opportunità** nel settore sanitario, ad esempio attraverso diagnosi e terapie avanzate, ci sono anche rischi significativi connessi alla privacy e alla protezione dei dati. Il Garante privacy insiste sul fatto che la governance dell’AI debba competere ad autorità di protezione dei dati indipendenti, capaci di garantire rispetto e tutela dei diritti fondamentali.

Infine, l’odio digitale rappresenta una delle sfide più gravi della nostra era. Episodi di molestie e violenza online dimostrano un lato oscuro del web che non può essere ignorato. Stanzione ha ricordato che più delle proibizioni, è necessaria una “pedagogia digitale” per costruire un futuro in cui la rete possa essere uno spazio sicuro e produttivo per tutti.

Il percorso da seguire per armonizzare il progresso tecnologico con la salvaguardia dei diritti personali è complesso ma fondamentale. Solo con una regolamentazione attenta e una maggiore consapevolezza pubblica si potrà sfruttare appieno il potenziale dell’intelligenza artificiale, minimizzando al contempo i rischi.

Riferimenti