KrebsOnSecurity è sotto tiro per un articolo sul data broker Radaris che solleva questioni di diffamazione e identità falsificate.
Il noto blog di sicurezza informatica KrebsOnSecurity è al centro di una controversia legale dopo aver pubblicato un’inchiesta su Radaris, un broker di dati di consumo. L’articolo rivelava come i proprietari originali del sito fossero due uomini del Massachusetts collegati a numerosi servizi di dating e affiliati in lingua russa, oltre a una vasta rete di siti di ricerca persone. Ora, i soggetti dell’indagine minacciano di fare causa per diffamazione se l’articolo non verrà ritrattato.
Radaris è solo uno dei molti siti web che offrono rapporti di background dettagliati su consumatori e aziende americane. Questi rapporti includono indirizzi attuali e passati, numeri di previdenza sociale parziali, licenze conosciute, indirizzi email e numeri di telefono, così come le stesse informazioni per i familiari stretti del soggetto.
La reputazione di Radaris è tutt’altro che eccellente, specialmente nel rispondere alle richieste dei consumatori che desiderano rimuovere i loro dati dai vari servizi di ricerca persone. Questo pessimo feedback, insieme agli sforzi per nascondere la vera proprietà del sito, ha spinto KrebsOnSecurity a investigare le origini di Radaris.
Il 18 aprile, KrebsOnSecurity ha ricevuto una lettera certificata da Valentin “Val” Gurvits, avvocato del Boston Law Group, che minacciava una causa per diffamazione a meno che l’articolo su Radaris non venisse ritirato e non fosse fatta un’apologia ai due fratelli nominati come co-fondatori.
L’articolo tracciava l’indirizzo email utilizzato per registrare radaris.com e collegava vari siti di broker di dati creati negli ultimi 15 anni da Dmitry e Igor Lubarsky, residenti in Massachusetts. Dmitry è noto come “Dan” e Igor come “Gary”. Le loro attività includevano siti web di dating e adult in lingua russa, oltre a programmi di affiliazione per i loro business di carte telefoniche internazionali.
L’indagine di KrebsOnSecurity ha anche rivelato che i fratelli Lubarsky avevano registrato la maggior parte delle loro attività usando un nome fittizio, “Gary Norden”. La lettera dell’avvocato Gurvits sosteneva che il reportage fosse infondato, malevolo e volto a diffamare i suoi clienti, aggiungendo che i Lubarsky erano ucraini e non russi come indicato nell’articolo.
Nonostante la richiesta di rimozione degli errori, Gurvits ha mantenuto che né Dmitry né Igor avevano mai posseduto o beneficiato finanziariamente di Radaris. Inoltre, ha rivelato che “Gary Norden” era un’identità inventata dal reparto marketing di Radaris.
Questa rivelazione è stata scioccante, considerando che Radaris ha utilizzato il nome fittizio “Gary Norden” in comunicati stampa e articoli di notizie, ingannando così gli investitori. Un comunicato del 2011 di Radaris su PR Newswire menzionava Gary Norden come CEO, un’iniziativa di marketing fittizia.
La battaglia legale è solo l’ultimo di una serie di problemi per Radaris, collegata a controversie legali passate e ad atti di disinformazione nei confronti degli investitori. La vicenda mette in luce, ancora una volta, la necessità di trasparenza e veridicità nelle comunicazioni aziendali, specialmente quando si tratta di dati sensibili e informazioni personali.