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Il pericolo del software spia Pegasus: giornalisti e attivisti europei nel mirino

Un’indagine rivela che almeno sette giornalisti e attivisti europei sono stati presi di mira dal software spia Pegasus tra il 2020 e il 2023, sottolineando la minaccia continua che tale tecnologia rappresenta per scrittori e dissidenti.

Un’indagine recente condotta da Access Now, il Citizen Lab dell’Università di Toronto e il ricercatore indipendente Nikolai Kvantaliani, ha rivelato che almeno sette giornalisti e attivisti con base in Europa sono stati presi di mira dal software spia Pegasus del NSO Group tra agosto 2020 e aprile 2023. Questi attacchi hanno riguardato giornalisti e attivisti russi, bielorussi, lettoni e israeliani, molti dei quali vivono in esilio in Europa, e sono iniziati già nel 2020, con ulteriori attacchi seguiti all’invasione russa dell’Ucraina nel 2022.

Nonostante l’indagine non sia riuscita a determinare chi fosse dietro questi attacchi, gli autori del rapporto sostengono che essi evidenziano la necessità di un’azione più decisa, poiché i membri della società civile europea continuano ad essere presi di mira da software spia nonostante le promesse dei responsabili politici di reprimere l’uso di tali tecnologie.

Le vittime in questo caso includono cinque giornalisti e due attivisti. Due hanno scelto di rimanere anonimi, ma altri cinque sono citati nel rapporto: Evgeny Erlikh, un giornalista e produttore televisivo che vive in Lettonia; Evgeny Pavlov, un altro giornalista in Lettonia; Maria Epifanova, direttrice generale di Novaya Gazeta Europe e direttrice di Novaya Gazeta Baltija, la sua filiale baltica; Andrei Sannikov, una figura di spicco dell’opposizione bielorussa e un tempo candidato alla presidenza; e Natallia Radzina, la direttrice del sito di notizie indipendente bielorusso Charter97.org.

Il software spia Pegasus è noto per la sua capacità di infiltrarsi nei dispositivi mobili e di monitorare le attività degli utenti, comprese le chiamate, i messaggi e la posizione. Questo tipo di tecnologia rappresenta una minaccia significativa per la privacy e la libertà di espressione, in particolare per i giornalisti e gli attivisti che possono essere presi di mira per le loro attività professionali o politiche.

Di fronte a questa minaccia, gli autori del rapporto esortano “tutti i governi a stabilire un moratorio immediato sull’esportazione, la vendita, il trasferimento, la manutenzione e l’uso di tecnologie di sorveglianza digitale mirate fino a quando non saranno messe in atto rigorose salvaguardie per i diritti umani per regolamentare tali pratiche, e a vietare l’uso di tecnologie di software spia come Pegasus che hanno una storia di abilitazione di abusi sui diritti umani”.

La questione del software spia come Pegasus è diventata un punto focale nel dibattito sulla cyber security e sulla protezione dei diritti umani nell’era digitale. Nonostante le promesse di azione da parte dei responsabili politici, gli attivisti e i difensori dei diritti umani continuano a chiedere misure più forti per prevenire l’abuso di queste tecnologie.