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Apple e le regolamentazioni DMA: obbligo di conformità per iPadOS entro 6 mesi

Con l’entrata in vigore del Digital Markets Act, anche iPadOS di Apple diventa un “gatekeeper”. L’azienda ha l’obbligo di portarsi in linea con le nuove normative entro sei mesi.

Da marzo, le normative dell’Unione Europea relative all’ambito digitale introdotte dal Digital Markets Act (DMA), hanno interessato anche gli utenti iPhone nel territorio dell’EU. Queste nuove regolamentazioni hanno portato con sé una serie di prescrizioni quali l’utilizzo di app store alternativi, il sideload delle applicazioni, e l’utilizzo di motori di ricerca di terze parti. Ora, al termine delle indagini condotte dall’UE a partire da settembre 2023, le stesse disposizioni dovranno essere adottate per iPadOS di Apple, individuato come “gatekeeper”.

Il termine “gatekeeper” si riferisce a quegli attori digitali che detengono un’ampia influenza sul mercato, e la cui condotta può pertanto influenzare notevolmente l’accesso e la distribuzione di prodotti e servizi digitali. Con la nuova classificazione, l’UE ha posto un termine di sei mesi affinché Apple adeguasse il suo sistema operativo iPadOS alle normative DMA.

Nonostante la distinzione tra iPhoneOS e iPadOS sia stata ufficializzata da Apple nel 2019, la sostanziale somiglianza tra i due sistemi operativi è evidente: sono sviluppati in parallelo, con poche divergenze, e soprattutto condividono lo stesso App Store e le medesime restrizioni imposte da Apple.

Le applicazioni che verranno distribuite attraverso app store alternativi o siti di terze parti dovranno comunque osservare le direttive Apple e avranno generalmente accesso solo alle API pubbliche della società. La novità consiste nella possibilità di utilizzare app store alternativi e motori di ricerca differenti, una circumnavigazione che potrebbe incrementare la praticità di utilizzo dei tablet.

Nonostante Apple abbia compiuto vari aggiustamenti a iOS per renderlo conforme al DMA, le autorità di regolamentazione stanno indagando su possibili incongruenze e violazioni alla conformità normativa. A seconda dei risultati di tali verifiche, l’UE potrebbe richiedere ulteriori modifiche sul modo in cui Apple concede l’installazione di app di terze parti e sulle modalità con cui gli sviluppatori di terze parti possono pubblicizzare app store e applicazioni non direttamente legate ad Apple.