Vai al contenuto

Gli studenti fuorisede possono votare nelle elezioni europee nel luogo di studio. Attenzione ai termini: domanda entro il 5 maggio

Per le prime volte le elezioni europee permettono agli studenti fuorisede di votare nel luogo in cui studiano. È necessario inviare la richiesta entro il 5 maggio.

Un sorriso si accende sui volti degli studenti fuorisede quando scoprono che finalmente, e per la prima volta, potranno votare per le elezioni europee senza essere costretti a ritornare al loro comune di origine. Questa è infatti la novità introdotta dall’articolo 1-ter del decreto-legge n. 7/2024 convertito dalla legge n. 38/2024. È un’opzione valida per la votazione nelle elezioni europee previste per l’8 e il 9 giugno, che permette agli studenti, domiciliati per almeno tre mesi in una regione diversa da quella di residenza, di esprimere il propio voto per candidates della loro circoscrizione territoriale di origine senza dover tornare a casa.

Ma come si procede? È semplice ma bisogna fare attenzione ai termini. Gli studenti interessati devono compilare un modulo per richiedere il permesso di votare fuorisede e inviarlo, entro il 5 maggio, al proprio comune di residenza. Il Comune di temporaneo domicilio, o il Comune capoluogo della Regione in cui si trova il Comune di temporaneo domicilio, rilascerà alllo studente un’attestazione di ammissione al voto con l’indicazione del numero e dell’indirizzo del seggio presso cui votare. Questo documento dovrà essere presentato al seggio, insieme al documento di identità e alla tessera elettorale.

La questione del luogo preciso dove gli studenti potranno votare dipende dal Comune in cui sono temporaneamente residenti. Se si trova nella stessa circoscrizione elettorale del loro comune di residenza, potranno votare lì. Altrimenti, dovranno recarsi ad un seggio speciale istituito nel capoluogo di Regione del comune dove risiedono temporaneamente. In entrambi i casi, voteranno con la scheda elettorale della propria circoscrizione di origine.

Il Comitato Voto Dove Vivo, che si batte da anni per la possibilità di voto fuorisede, ha accolto con grande entusiasmo le nuove norme contenute nel DL Elezioni e l’ampia disponibilità da parte del Governo e di tutte le forze politiche a consentire a studenti e studentesse (poco meno di 500.000 persone) di poter votare alle elezioni europee di giugno. Essi identificano questa norma, pur essendo sperimentale e avendo escluso i 4 milioni di fuorisede per motivi di lavoro o cura, come un importante progresso nella legge italiana.

Il Comitato ha anche formulato alcune richieste per garantire la massima efficacia di questa misura. Ha esortato il Governo a rendere disponibile il modulo necessario sul sito del Ministero dell’Interno e a lanciare campagne informative televisive e sui nuovi media per informare gli elettori fuorisede sull’opportunità di voto che hanno e sulle scadenze per accedervi. Altresì, ha chiesto alle università di velocizzare il rilascio del certificato di iscrizione al corso di studi e di inviare agli studenti e-mail o circolari informativi circa questa novità significativa.

Tra le richieste del Comitato, vi è anche quella rivolta alle università, tramite l’ “Appello alle Rettrici e ai Rettori”, per una più rapida certificazione del corso di studi e per la divulgazione via mail o circolari all’intera comunità studentesca di questa importante innovazione.