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L’evoluzione del Fascicolo Sanitario Elettronico: la rivoluzione 2.0 prende slancio da Roma

Scopri come l’aggiornamento del Fascicolo Sanitario Elettronico può trasformare la sanità italiana, superando i confini regionali ed elevando l’assistenza sanitaria a nuovi livelli.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è in fase di evoluzione. Stiamo assistendo alla nascita di una versione avanzata e più funzionale, l’FSE 2.0, che mira a rivoluzionare l’approccio alla sanità in Italia. Questo strumento innovativo promette di eliminare barriere e limitazioni digitali regionali, permettendo al personale sanitario di accedere a dati medici essenziali riguardanti i cittadini, indipendentemente dal luogo in cui si trovano.

È vero che attualmente i FSE regionali operano in silos, limitando la condivisione delle informazioni tra le diverse regioni. Con l’FSE 2.0, invece, diventerà possibile accedere ai dati dei pazienti da un unico punto di riferimento, un portale nazionale, cancellando i confini digitali geografici.

La versione rinnovata del fascicolo prevede una serie di vantaggi significativi. Uno di questi è l’accesso universale ed esclusivo dei cittadini ai servizi del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) entro i prossimi due anni. Inoltre, dall’oggi al 30 giugno, i cittadini avranno la possibilità di opporsi all’inclusione di documenti antecedenti al 19 maggio 2020 nel loro nuovo FSE.

La promozione e l’illustrazione dell’FSE 2.0 avverranno tramite un roadshow governativo, la cui prima tappa è prevista a Roma tra il 10 e il 15 giugno. L’obiettivo di questa iniziativa è spiegare i benefici dell’FSE 2.0 sia ai cittadini, sia al personale sanitario.

Un tuffo nel futuro con l’FSE 2.0

La riforma del FSE, che si trova nel decreto del Ministero della Salute del 7 settembre 2023, segna un salto di qualità nella sanità territoriale. Sarà infatti cruciale la garanzia di una erogazione tempestiva di documenti e informazioni necessarie a sanitari e pazienti.

L’FSE 2.0, finanziato con 1,3 miliardi di euro attraverso il PNRR, è parte integrante di una strategia per la digitalizzazione dei servizi sanitari, che pone il cittadino al centro. Si tratta di un cambiamento radicale, accompagnato da un’altra novità: l’implementazione di una piattaforma per la telemedicina, finanziata con 1 miliardo di euro.

Telemedicina: la consulta medica in 7 passaggi interamente digitali

In linea con l’obiettivo di digitalizzazione, il progetto di telemedicina proietta la sanità in una dimensione futuristica. Questo affascinante percorso di cura, delineato dall’Agenas e destinato principalmente ai pazienti cronici, coinvolgerà le Regioni ed avverrà in 7 step, tutti digitali:

  • Prescrizione della televisita online o tramite app;
  • Prenotazione digitale della visita;
  • Pagamento digitale;
  • Accettazione e attesa;
  • Erogazione della televisita;
  • Ricevimento del referto digitale;
  • Firma e archiviazione del referto nel FSE.

L’accesso all’FSE dei cittadini: chi e quando?

Il regolamento del nuovo FSE stabilisce che l’accesso ai dati dei cittadini è riservato ai professionisti sanitari, sotto vincolo di segretezza professionale. In situazioni di emergenza, l’accesso al profilo sanitario sintetico può avvenire anche in assenza di consenso da parte dell’interessato. Se necessario, i sanitari possono accedere ad altre informazioni, rispettando sempre il diritto del cittadino all’oscuramento.

Il punto di forza dell’FSE 2.0: i dati

L’FSE 2.0 si basa su una fondamentale risorsa: i dati. Questa nuova versione sancirà l’ingresso dell’Italia in una nuova era della sanità, caratterizzata dall’uso di dati digitali, interoperabili e gestiti secondo standard avanzati. Il piano di azione per implementare l’FSE 2.0 prevede anche un ambizioso progetto di formazione, rivolto a tutto il personale del Servizio Sanitario Nazionale.