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L’Antitrust del Regno Unito suona l’allarme: l’Intelligenza Artificiale fondativa può mettere a rischio la concorrenza

Il regolatore britannico CMA evidenzia la sua preoccupazione sul ruolo dominante di alcuni giganti tecnologici nei mercati dell’Intelligenza Artificiale Fondativa.

L’Autorità per la Concorrenza e i Mercati del Regno Unito, comunemente conosciuta come CMA, ha recentemente manifestato le sue inquietudini riguardanti la condotta di un piccolo gruppo di colossi tecnologici nei mercati dell’Intelligenza Artificiale Fondativa ( FM, in sigla inglese).

In un’edizione rinnovata del suo report sull’Intelligenza Artificiale Fondativa, la CMA ha posto l’attenzione al fatto che “determinate imprese potrebbero disporre sia dei mezzi che delle motivazioni per manipolare questi mercati a proprio vantaggio – per conservare il proprio potere di mercato o espanderlo in nuovi settori. Tale circostanza potrebbe avere un impatto considerevole sulla concorrenza equa, aperta ed efficace nei mercati FM, influenzando negativamente le aziende e i consumatori, tramite una riduzione delle scelte, una qualità più bassa e maggiori costi, oltre ad arrestare il flusso di innovazioni senza precedenti e di ampi benefici economici ottenuti con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale”.

Inoltre, il regolatore britannico ha rilevato l’esistenza di una “rete colllegata” composta da oltre 90 collaborazioni e investimenti strategici che riguardano le medesime società: Google, Apple, Microsoft, Meta, Amazon e Nvidia (principale fornitore di chip acceleratori di intelligenza artificiale). La CMA ha riconosciuto l’importanza delle risorse, abilità e capacità innovative apportate da questi giganti tecnologici, essenziali nel settore FM, sottolineando, inoltre, il peso dei suddetti accordi e collaborazioni nell’ambito del progresso competitivo dell’ecosistema tecnologico.

I tre rischi principali individuati dalla CMA per la concorrenza:

Sono stati delineati dalla CMA tre rischi essenziali per la concorrenza:

  • le imprese che controllano gli input fondamentali per lo sviluppo dei FM possono restringere l’accesso per proteggere se stesse dalla concorrenza;
  • i vetrani del settore possono approfittare della loro posizione nei mercati rivolti ai consumatori o alle imprese per alterare la scelta dei servizi FM e limitare la concorrenza nella loro applicazione;
  • le collaborazioni che coinvolgono gli attori principali potrebbero aggravare le attuali posizioni di potere di mercato lungo la filiera di valore.

Per far fronte a questi problemi, la CMA ha suggerito indagini di mercato e revisioni delle fusioni, oltre ad ulteriori monitoraggi relativi all’evoluzione dei modelli di fondazione. Sarah Cardell, CEO della CMA, ha dichiarato: “Quando abbiamo intrapreso questo lavoro eravamo soltanto curiosi. Ora, con una conoscenza più profonda e avendo tenuto sotto osservazione gli sviluppi molto da vicino, abbiamo preoccupazioni concrete”.