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La Rivoluzione dell’Economia Spaziale: 1,8 Trilioni di Dollari nel 2035

Nel mondo in rapida evoluzione dell’economia spaziale, le prospettive di crescita sono stupefacenti. Secondo un recente rapporto di McKinsey, ci si aspetta che il mercato globale raggiunga il valore di 1,8 trilioni di dollari entro il 2035, triplicando il dato del 2023.

Di conseguenza all’irrefrenabile accelerazione della tecnologia e all’innovazione nel campo dell’industria spaziale, le previsioni sul mercato globale della space economy sono di sorprendente portata. Si prevede infatti che entro il 2035, questo mercato raggiungerà un valore di circa 1,8 trilioni di dollari, rispetto ai 630 miliardi di dollari del 2023. A rivelarlo è un recente report di McKinsey, prestigioso istituto di ricerca e consulenza statunitense.

Il panorama delle attività nello spazio sta vivendo un’espansione considerevole: si passa dai test dei sistemi di lancio, alla robotica dedicata alle esplorazioni spaziali, fino ai satelliti e alle trasmissioni televisive. Si estende inoltre la copertura di rete sulla Terra, assicurando connettività diffusa anche nelle aree a bassa remunerazione che gli operatori tradizionali non riescono a raggiungere.

Questi segmenti, caratterizzati da ricavi in aumento e che impegnano le aziende in significativi piani di investimento, vengono identificati nel report come “dorsali”, contribuendo a circa il 50% del valore complessivo della space economy a conclusione del 2035.

La spinta verso questa crescita esponenziale è fornita principalmente dalla domanda di connettività tramite satellite, servizi di localizzazione, di navigazione e tracciamento su dispositivi mobili, ma anche da dati e informazioni utili per stimolare l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico. Non stiamo parlando solo di aziende ICT, ma di entità operative in settori industriali ed economici molto diversi: alimentare, agribusiness, trasporti, food&beverage, logistica, distribuzione, delivery, monitoraggio ambientale e gestione delle risorse naturali, pianificazione e sviluppo urbano, nonché sicurezza e difesa.

Dal punto di vista dell’Italia, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede uno stanziamento di circa 1,5 miliardi di euro per la promozione delle “Tecnologie satellitari e economia spaziale”. L’intento è non solo sviluppare connessioni satellitari che favoriscano la transizione digitale e verde, ma anche contribuire all’evoluzione del settore spaziale. L’obiettivo è abilitare servizi quali le comunicazioni sicure e le infrastrutture di monitoraggio per diversi ambiti economici, comprendendo sia attività upstream (servizi di lancio, produzione e gestione di satelliti e infrastrutture) sia downstream (generazione di prodotti e servizi).

Puntando l’attenzione verso una realtà regionale importante, la Lombardia si conferma un polo trainante nel settore aerospaziale, con un fatturato complessivo di 6,3 miliardi di euro ed esportazioni pari a 1 miliardo di euro. Inoltre, secondo le stime di PwC Italia, il nostro Paese è il settimo mercato mondiale per investimenti nel settore spaziale in rapporto al PIL, con una crescita media annua del +9,5%. Si prevede che gli investimenti italiani nella space economy possano raggiungere i 7,3 miliardi di euro entro il 2026.