Vai al contenuto

Il Prossimo Passo nell’Evoluzione dell’Intelligenza Artificiale in Italia: il Ddl di Prossima Pubblicazione

La bozza del prossimo Ddl per l’Intelligenza Artificiale italiano rivela un quadro d’azione dinamico e all’avanguardia, toccando aree chiave come la sovranità digitale, la salute, il lavoro e la giustizia.

L’adozione dell’Intelligenza Artificiale (IA) sta guadagnando sempre più prominente sul piano politico globale. Questo è evidente anche in Italia, dove la bozza del prossimo disegno di legge (Ddl) in materia di Intelligenza Artificiale ha recentemente fatto la sua apparizione. Questa bozza rappresenta un significativo passo avanti per l’Italia nel campo dell’IA, avanzando un quadro di riferimento dettagliato che tocca diversi settori cruciali: dalla sovranità digitale alla sanità, dal lavoro alla giustizia.

Il Ddl, composto da 25 articoli, delinea la prima normativa italiana in materia di IA. Tra i princìpi generali inclusi nel Ddl c’è la stipulazione che i modelli di Intelligenza Artificiale non devono ledere le libertà fondamentali sancite dalla Costituzione e non possono compromettere lo svolgimento democratico della vita istituzionale e politica. La bozza mette inoltre in evidenza l’importanza di garantire la cybersecurity durante l’intero ciclo di vita dei sistemi e dei modelli di Intelligenza Artificiale.

La Cybersecurity al Primo Posto, Prima della Privacy

Nella bozza del Ddl, la cybersecurity viene citata per prima, rispetto alla privacy, ponendo così un accento particolare sull’importanza di garantire la sicurezza nel mondo digitale. Inoltre, viene riconosciuta la necessità di garantire un trattamento lecito, corretto e trasparente dei dati personali.

Accesso all’IA per gli ‘Under 14’

Il testo del disegno di legge ammette anche l’accesso alle tecnologie di Intelligenza Artificiale per gli under 14, purché con il consenso dei genitori. Ciò implica che l’uso di modelli come ChatGPT non è precluso ai giovani, purché i genitori ne siano consapevoli. Questa apertura sottolinea come l’Italia non veda l’IA come una minaccia per i suoi giovani cittadini, ma piuttosto come una reale opportunità per la didattica e l’apprendimento.

Promuovere il Trattamento dei Dati nei Data Center Nazionali

La bozza propone una significativa inversione di tendenza nell’e-procurement delle amministrazioni pubbliche: sarebbe infatti prevista una preferenza per quei fornitori di sistemi e applicazioni di Intelligenza Artificiale Generativa che favoriscono soluzioni in grado di garantire la localizzazione e l’elaborazione dei dati critici nei data center ubicati sul territorio nazionale.

Focale sulla Salute: la Piattaforma Nazionale dell’AGENAS

Uno degli aspetti più interessanti della bozza riguarda l’attenzione verso il settore sanitario. È prevista la creazione di un sistema di intelligenza artificiale in ambito sanitario ed è chiaro che il medico resti la figura preponderante nel processo decisionale per la cura del paziente, non essendo questo compito delegabile a un sistema di IA. Ciononostante, l’Intelligenza Artificiale è vista come un elemento che potrà ottimizzare la qualità e l’efficienza dell’assistenza sanitaria.

L’Impatto dell’IA nel Mondo del Lavoro e nella PA

Il mondo del lavoro e la pubblica amministrazione sono altri settori chiave affrontati nel Ddl IA. Nel primo caso è prevista l’istituzione di un Osservatorio presso il Ministero del Lavoro dedicato all’analisi dell’impatto dell’IA nei vari settori produttivi. Per quanto riguarda le professioni intellettuali, è richiesta una comunicazione accurata e trasparente all’utente quando si fa uso di Intelligenza Artificiale. La Pubblica Amministrazione, invece, potrà utilizzare l’IA per incrementare l’efficienza, ridurre i tempi e migliorare la qualità dei servizi offerti a cittadini e imprese, sempre rispettando l’autonomia e il potere decisionale del pubblico funzionario.