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L’ascesa del Social Commerce e il declino della condivisione privata

Scopri come i social network stanno evolvendo da spazi virtuali personali a piattaforme dominati dallo shopping online.

La condivisione di esperienze personali su piattaforme come Facebook o Instagram sta diventando una pratica meno diffusa, con una significativa riduzione di utenti attivi che raccontano la propria vita online. Secondo una recente analisi dell’Economist, è emerso un calo dall’originario 40% di attività di condivisione privata nel 2020 fino al 28% ai primi mesi del 2024, delineando una transizione verso una dimensione di social commerce.

Le dinamiche sociali si sono mutate, orientandosi sempre più verso un consumo passivo di contenuti, piuttosto che l’interazione attiva che ha caratterizzato i primi anni dei social network. Nel panorama attuale, si assiste ad una proliferazione di reels e altri contenuti video, dove il focus si sposta sulla presentazione di prodotti e servizi, piuttosto che sullo scambio di aggiornamenti personali.

Le implicazioni di tale mutamento sono vaste. Piattaforme come Meta stanno riadattando le proprie strategie, riconoscendo che meno del 3% dei contenuti visionati globalmente sul feed di Facebook riguarda notizie genuine, spostandosi dunque verso modelli di business che non si basano più sulla tradizionale condivisione di news.

Interessante notare come il fenomeno dei social network si stia evolvendo in un ecosistema dove l’acquisto diventa un gesto quasi intrattenitivo. Le app di e-commerce emergenti, come la cinese Temu, sfruttano la propensione al divertimento degli utenti, integrando meccanismi ludici all’interno dell’acquisto, come le aste live e le ricompense legate all’invito di nuovi amici.

Tale modello di social commerce sta conoscendo una crescita esponenziale. McKinsey & Company ha evidenziato come l’acquisto tramite social media sia triplicato negli USA dal 2020, passando da 27 a 67,3 miliardi di dollari, con previsioni che puntano a un valore globale di due miliardi di dollari entro il 2025. I social network stanno divenendo dei veri e propri canali commerciali, promossi da influencer e algoritmi che favoriscono la scoperta e l’acquisto di prodotti in un ciclo sempre più integrato di interazione e consumo.

La gamificazione dell’acquisto, un trend importato dalla Cina, funge da catalizzatore di questa evoluzione, unendo il piacere dello shopping all’intrattenimento in modi inediti: dagli acquisti live ai sistemi di punti e sconti, sollecitando l’utente a una partecipazione attiva e spesso compulsiva, nella sfida per ottenere il miglior affare.

Questa tendenza ha anche effetti demografici interessanti. I grandi e-commerce come Temu attraggono in particolare generazioni più mature come i Baby Boomers e la Generazione X, che si mostrano attivamente coinvolti negli acquisti e anzi superano i millennials e le generazioni più giovani nella frequenza e nella spesa.

L’ascesa di questi nuovi comportamenti di consumo è spinta da massicce campagne pubblicitarie, in particolare tramite piattaforme come Facebook, che facilitano ai brand e-commerce nel raggiungere una vasta audience. Il consumo diviene interattivo, coinvolgente e in parte ludico, alimentando un circolo virtuoso per le società di social commerce che vedono crescere i propri profits e la propria presenza internazionale.

L’interesse crescente per gli acquisti integrati nei social media segna una svolta nel modo di utilizzare le piattaforme digitali, trasformando quello che una volta era un luogo per la condivisione di dettagli intimi e momenti privati in un vasto centro commerciale virtuale, incentrato sul social shopping.