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Superare l’impasse della CIE nelle PA: l’impegno di Butti

Stiamo facendo passi avanti nella risoluzione della questione sul riconoscimento della CIE nelle PA.

Il moderno paradigma della digitalizzazione dei servizi pubblici in Italia si scontra sovente con realtà burocratiche che ne frenano l’evoluzione. Un caso emblematico riguarda la Carta d’Identità Elettronica (CIE), il cui utilizzo come strumento di firma digitale avanza a velocità disomogenea tra le Pubbliche Amministrazioni (PA).

Alessio Butti, Sottosegretario responsabile per l’Innovazione, ha affrontato la questione del mancato riconoscimento della firma con CIE da parte di tutte le PA, durante la presentazione di una campagna istituzionale mirata a promuovere la diffusione e l’adozione della carta elettronica tra i cittadini. Un’impegno che deriva anche dalle indicazioni normative italiane, in particolare l’articolo 61 del DPCM del 22 febbraio 2013, che sancisce la regolamentazione dell’utilizzo di tali strumenti.

I vantaggi della CIE come strumento di firma digitale sono numerosi: dalla semplicità di utilizzo alla sicurezza garantita dai sistemi di crittografia avanzata, rappresenta una valida alternativa ai più tradizionali dispositivi di firma digitale. Tuttavia, la sua accettazione non è ancora uniforme all’interno della Pubblica Amministrazione, creando di fatto un “paradosso” che rallenta la trasformazione digitale del paese.

Il confronto con Wanda Ferro e Alberto Barachini, rispettivamente Sottosegretari all’Interno e alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, ha evidenziato un interesse condiviso nel superare questo ostacolo, affinché la digitalizzazione possa realizzarsi in maniera capillare ed efficiente.

Il governo sembra quindi determinato ad agire, ponendo in cima alle priorità la risoluzione di tale situazione. La videoinchiesta di Key4biz su questo tema ha messo in luce la necessità di un intervento tempestivo che non solo porterà vantaggi ai cittadini, ma potrà anche fungere da volano per un’amministrazione più snella e moderna.

L’impiego della CIE come firma digitale è pertanto un tassello fondamentale in un mosaico più ampio, quello di una PA trasparente, reattiva e all’avanguardia, punto di riferimento per un paese che guarda al futuro senza però dimenticare l’efficienza e la praticità nel presente.