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Cyberattacco Nissan: esposti dati di centomila utenti

L’incursione informatica in Nissan ha esposto dati sensibili di migliaia di individui, sottolineando la vulnerabilità aziendale.

Un recente cyberattacco che ha preso di mira Nissan in Australia e Nuova Zelanda ha portato alla luce le delicate conseguenze di violazioni della sicurezza, esponendo dati personali e sensibili di circa 100.000 persone. Il collettivo hacker noto come Akira, specializzato in ransomware, ha dichiarato di essere riuscito a penetrare nei sistemi di Nissan, asserendo di aver sottratto oltre 100 GB di documenti confidenziali.

Gli attacchi ransomware stanno diventando una minaccia sempre più grave per le aziende di tutti i settori e Nissan non ha fatto eccezione. Questo tipo di assalti cripta i dati della vittima, rendendoli inaccessibili fino al pagamento di un riscatto. In questo scenario, Nissan si è rifiutata di soddisfare le richieste degli aggressori, portando questi ultimi a divulgare online le informazioni rubate.

L’entità del furto include dati personali dei dipendenti, nonché informazioni delicate riguardanti clienti e partner dell’azienda, dimostrando come la cyber security sia un aspetto cruciale da non sottovalutare. Nonostante la non trattativa con i cybercriminali, che ha impedito un’eventuale interruzione dell’attacco, la divulgazione dei dati si è rivelata importante.

Le informazioni compromesse durante l’incidente includevano documenti di identità quale Medicare, patenti di guida, passaporti e codici fiscali. Il restante 90% dei casi riguardava dati come cronologie di lavoro e date di nascita, un bottino che sottolinea l’ampiezza della perdita subita da Nissan e l’importanza di adottare strategie efficaci di protezione dei dati.

Nissan ha dichiarato di essere in procinto di notificare tutte le persone coinvolte nell’incidente, offrendo un quadro chiaro di quali dati specifici siano stati trafugati. Stanno anche proponendo un supporto attivo alle vittime, compresi servizi di controllo del credito e assistenza nella sostituzione dei documenti d’identità compromessi.

L’evento ha acceso i riflettori sulla necessità di rafforzare le misure di privacy e sicurezza delle informazioni in ambito aziendale, dimostrando ancora una volta che le intraprese commerciali sono vulnerabili agli attacchi informatici e necessitano di costante vigilanza e adeguamento delle politiche di sicurezza.