Vai al contenuto

La CISA non segnala minacce alle elezioni USA

La CISA conferma l’assenza di minacce credibili alle elezioni USA e la cessazione dei contatti con i social media.

La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) degli Stati Uniti ha recentemente divulgato che non sono emersi tentativi seri di influenzare l’infrastruttura elettorale prima delle primarie del Super Tuesday. Contrariamente agli anni precedenti, l’agenzia ha cessato ogni comunicazione e coordinamento con le piattaforme di social media in merito alla disinformazione legata alle elezioni.

Nello specifico, un funzionario senior della CISA ha chiarito che non vi sono stati contatti con le aziende di social media riguardanti la missione di sicurezza elettorale dell’agenzia. Si tratta di una netta inversione di tendenza rispetto ai cicli elettorali del 2018 e del 2020, quando le autorità della CISA fornivano aggiornamenti sulle discussioni e le azioni coordinate con le piattaforme digitali per contrastare la disinformazione riguardante la logistica delle votazioni e le località dei seggi.

La modificazione dell’approccio è avvenuta in seguito a una serie di casi giudiziari che hanno messo in discussione la legalità dell’approccio governativo precedente, innescando preoccupazioni riguardo la libertà di espressione. Le sentenze hanno implicato che simili interazioni potrebbero violare il Primo Emendamento, costituendo una forma di coercizione governativa indiretta e di regolamentazione della libertà di parola per le aziende private di social media.

Christopher Wray, direttore dell’FBI, ha affermato che queste cause giudiziarie hanno “modificato in modo fondamentale” il modo in cui il bureau interagisce con le piattaforme di social media. Anche il senatore Mark Warner ha espresso preoccupazione per il clima di incertezza che ha praticamente paralizzato le agenzie federali.

In parallelo, la Camera dei Rappresentanti, a maggioranza repubblicana, sta esplorando nuove strade per limitare la capacità delle agenzie federali di svolgere attività analoghe in futuro. Il House Judiciary Committee ha approvato il Censorship Accountability Act, una legge che permetterebbe ai cittadini e alle persone degli Stati Uniti di citare in giudizio i dipendenti federali individuali se ritengono che i loro diritti del Primo Emendamento siano stati violati.

Esperti del settore sottolineano che, mentre si dibatte sul ruolo appropriato del governo federale in quest’area, il cambiamento potrebbe aumentare il carico di controllo e neutralizzazione della disinformazione online sui funzionari statali e locali, che sono meno equipaggiati rispetto alle agenzie federali. In un editoriale congiunto, i rappresentanti della CISA hanno sottolineato che la responsabilità di combattere la disinformazione generata dall’intelligenza artificiale ricadrà principalmente sui funzionari elettorali statali e locali del paese.

Nonostante le restrizioni nell’interagire con le aziende di social media riguardo alla moderazione dei contenuti, le agenzie federali possono ancora svolgere un ruolo complementare sostanziale offrendo analisi tecnica e accesso a strumenti innovativi che possono aiutare a rilevare contenuti manipolati sinteticamente.